Minacce e maltrattamenti alle donne, Carabinieri in azione
In ambito repressivo sono stati raggiunti recentemente alcuni risultati.
CASALE – Con l’entrata in vigore della legge cosiddetta “Codice rosso o del revenge porn”, è garantita maggiore tutela alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti, diffusione non autorizzata di immagini sessualmente compromettenti e deformazioni dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso.
Con questa legge, dopo la denuncia, la polizia giudiziaria deve attivarsi immediatamente, con l’obbiettivo specifico di garantire la rapida instaurazione del procedimento e di eventuali provvedimenti protettivi o di non avvicinamento alla vittima del reato.
In questo ambito, la Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato anche con l’impiego del personale femminile in servizio, ha proceduto a un’attenta prevenzione, sensibilizzazione e repressione.
A Casale Monferrato, i Carabinieri da diverso tempo hanno attuato una stretta collaborazione con l’Associazione Soroptimist, creando all’interno della caserma una stanza adatta a gestire con il metodo investigativo più adeguato questi particolare reati.
In ambito repressivo sono stati raggiunti recentemente alcuni risultati.
I Carabinieri di Cerrina, dopo gli accertamenti del caso, hanno denunciato a piede libero un quarantunenne casalese. L’uomo, con precedenti, da luglio sarebbe responsabile di maltrattamenti nei confronti dell’ex convivente, una trentanovenne albanese.
I Carabinieri di Ottiglio, dopo una denuncia presentata da una cinquantunenne, hanno denunciato a piede libero un uomo di 44 anni perchè al termine della relazione coniugale, avrebbe rivolto all’ex moglie ripetute minacce telefoniche.
Sempre i militari dell’Arma di Ottiglio, dopo gli accertamenti del caso, hanno denunciato un diciannovenne con precedenti che avrebbe compiuto una serie di maltrattamenti nei confronti della madre convivente.
I Carabinieri di Ticineto, dopo la denuncia di un’impiegata di 46 anni, hanno denunciato in stato di libertà un ventunenne nigeriano. Il giovane, ospite di una struttura di accoglienza, le avrebbe rivolto frasi intimidatorie per futili motivi.