Dopo la task force anti-rave, Riboldi scrive al Prefetto
Nella lettera aperta anche una nota polemica verso i predecessori
CASALE – Dopo il Rave party sventato sul nascere prima di Ferragosto e quello di dimensioni decisamente contenute rapidamente fatto smobilitare una decina di giorni fa a Terranova, il sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi ha scritto al Prefetto di Alessandria Antonio Apruzzese una lettera di ringraziamenti.
Il primo cittadino le definisce «Due operazioni possibili solo grazie all’impegno Suo personale e del Suo Ufficio, alla linea comune assunta dagli Amministratori del territorio e, soprattutto, all’intervento risoluto delle Forze dell’Ordine».
I ringraziamenti però sono estesi: «al Questore della Provincia di Alessandria, dottor Michele Morelli, al Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Michele Angelo Lorusso, al Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, dottor Carmine Bagno, al Comandante della Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato, Capitano Christian Tapparo, a tutto il personale della Divisione Investigazioni Generali ed Operazioni Speciali della Polizia di Stato di Alessandria, del Commissariato di Casale Monferrato, dei Compartimenti di Polizia Stradale e dell’Arma dei Carabinieri. Voglio tributare una menzione speciale al Primo Dirigente della Polizia di Stato presso la Questura di Alessandria dottor Francesco Di Piazza, all’Ispettore Superiore della Polizia di Stato Maurizio Paduano, ed al mio Capo di Gabinetto Vincenzo Amich, per l’impegno profuso nel condurre, fin dalle prime ore del mattino ed in costante contatto con il Questore, le trattative con gli occupanti che hanno permesso di ottenere l’abbandono del sito senza l’utilizzo della forza pronta ad intervenire. Un ringraziamento doveroso va tributato anche ai Sindaci e al personale dei Comuni del territorio, con particolare riferimento ai Dirigenti ed al personale della Polizia Locale del Monferrato, del Parco del Po e a quanti si sono spesi per la buona riuscita dell’operazione» elenca Riboldi.
In chiusura, una nota dal retrogusto polemico verso i predecessori: «Abbiamo dimostrato, dopo anni di arrendevoli tentativi, che l’unione di intenti, la risolutezza e la determinazione nel far prevalere il diritto, siano elementi fondamentali per contrastare l’illegalità e la devianza sociale. Pur consapevoli di non aver risolto in maniera definitiva il problema, possiamo affermare con forza che questa volta lo Stato ha vinto e non ha chinato il capo, restituendo così alla popolazione una rinnovata fiducia verso le istituzioni».