Psicosi Coronavirus: il commercio cinese di Casale in sofferenza
Affari in calo del 20 e 30 %
CASALE – Il Coronavirus, è ufficiale da un paio di giorni, è arrivato in Italia. I casi registrati sono entrambi a Roma eppure, da ben più di un paio di giorni, le conseguenze dell’epidemia si percepiscono anche a Casale dove la psicosi “Coronavirus” sta già fortemente danneggiando il commercio cinese, quello dei ristoranti etnici e dei negozi in genere.
«Abbiamo registrato un calo del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente – dice Lin Jianmao, storico titolare del bar ristorante cinese Girasole nella zona di piazza Aeronautica – anche se ai tempi della Sars, a inizio anni 2000, eravamo arrivati anche al -60%». Lin sorride come sempre di fronte alla scelta di chi, credendo di scongiurare il suo contagio, evita i ristoranti cinesi, è “sulla piazza” da 20 anni e ne ha viste molte: «Molti clienti mi vedono a fare la spesa, frequento i loro stessi ingrossi per rifornire il ristorante, speriamo passi in fretta questo inutile allarmismo, qui è tutto controllato, tutto a norma».
Per completare l’analisi, da un ristorante passiamo a un negozio, il Nihao Bazar di corso Valentino, il più grande store cinese di Casale. A parlare è il responsabile Davide, nato in Italia da genitori cinesi: «Il calo delle vendite nel negozio è stimabile circa al 30%, le persone hanno paura. Spero non mi capiti in questi giorni di dover andare in pronto soccorso per nessun motivo, temo che vedendomi entrare potrebbe scattare il delirio».