Le scritte? “Infamità. Sotto il duce non le avrebbero potute fare”
Casale Bene Comune chiede all'Amministrazione di agire
CASALE – Capita a Casale ma accade anche in molte altre parti d’Italia da diverso tempo. Nella notte, per le strade, sotto i cavalcavia, sui muri e in prossimità dei viadotti (solo per citare alcuni esempi), vengono apposte scritte riconducibili, direttamente o meno, a formazioni politiche legate all’estrema destra.
Sul tema prende posizione Casale Bene Comune, la compagine politica che alle recenti amministrative di Casale aveva sostenuto Johnny Zaffiro come candidato sindaco.
«Non è normale che i muri di Casale Monferrato si riempiano ripetutamente di svastiche e di scritte inneggianti al Duce. Non scrivono Forza Juve o “Piove governo ladro”, scrivono infamità, ignorando il fatto che quelle porcherie ai tempi del duce e del fuhrer non le avrebbero potute fare, come non avrebbero potuto ascoltare la musica che vogliono, comunicare digitalmente senza censure, vestirsi come gli pare. Forse abbiamo passato troppi anni a deprecare la politica tutta e forse abbiamo troppo tempo forzatamente libero, in una frustrazione che demonizza il presente e che si riversa sulle giovani generazioni come una poltiglia in cui o si annega o si fanno annegare cinicamente gli altri. Quelle del fascismo e del nazismo sono suggestioni allucinanti e vaneggianti, di cui si ignorano i dati di realtà: la violenza subita dai più e i fallimenti economici e sociali, quindi miseria, disoccupazione, paura, perdita degli affetti. Si scherza col fuoco. Poi però, attenzione, si bruciano anche gli ‘spiritosi’, perché le menti deboli o quelle squadriste sono sempre intercettate e usate da chi – diversamente da loro – riesce ad affermarsi socialmente. Chiunque sa che fascismo e nazismo sono l’antitesi della libertà, quindi chiunque sa che non può esserci spazio in una democrazia per queste ideologie».
Da Casale Bene Comune arriva, in merito, un rimprovero alle istituzioni, anche locali, che «Dovrebbero dissociarsi da queste scritte, non perché imbrattare è incivile, ma perché è civile la Costituzione italiana e lo spazio democratico. La nostra amministrazione, anagraficamente giovane, deve esprimere il rifiuto di quei concetti, deve chiudere chiaramente la porta a queste manifestazioni giovaniliste che in realtà sono la negazione del futuro, dunque vecchie, piene di livore e risentimento. È importante rimuovere subito quelle scritte indegne, come è stato fatto ( grazie al sollecito dell’Anpi), così come è importante rimuovere immediatamente la corona di Casapound alla lapide in Viale Giolitti (nella foto), vergognosamente sotto a quella del nostro Comune in un accostamento improponibile sotto ogni punto di vista. Ed è ancor più importante usare le parole pubblicamente per condannare, cosa che non abbiamo ancora sentito, chi probabilmente, ricorrendo alla bomboletta, non è abituato ad usarle, le parole. Bisogna parlare di valori, bisogna essere seri, bisogna riempire i vuoti, ognuno con l’autorevolezza e la passione che ha e che può. E bisogna avere un progetto di sviluppo urbano che prosciughi la desolazione di tanti ragazzi e di tanti adulti: iniziative sociali e culturali, oltreché sportive. Noi chiediamo all’amministrazione un impegno che fino ad ora non si è visto: il sostegno popolare ricevuto alle elezioni dello scorso anno non può adombrare la realtà scomoda, quella di una Casale in cui il disagio è forte e preoccupante, mentre debole è l’impegno civile diffuso e modesta la consapevolezza del ruolo importante di ognuno di noi. Si muovano il sindaco e l’amministrazione, il ruolo istituzionale che ricoprono lo impone».