Bomba giocattolo di Camagna. Il presidente dell’associazione chiarisce
Una realtà che opera con tutti i permessi richiesti
CASALE – Il giorno di Pasquetta i Carabinieri e gli artificieri della Polizia erano intervenuti a Camagna dove, in un cascinale diroccato, era stato intravisto un ordigno rudimentale. Nonostante la task force il tutto si è rivelato rapidamente essere frutto di un equivoco. Non si trattava di una bomba ma di un giocattolo, una riproduzione piuttosto ben fatta utilizzata e dimenticata da un’associazione di softair casalese (la Arcadi Softair), in possesso di tutti i permessi per utilizzare l’area, nel caso specifico per un momento di gioco avvenuto prima del lockdown. In merito alla vicenda ci ha scritto il presidente, Christian Ruiu. Di seguito i passaggi più significativi.
«L’Associazione Sportiva Dilettantistica Arcadi P.M.C. Softair di Casale Monferrato è stata attrice involontaria del fatto accaduto il giorno di Pasquetta 2020 a Camagna Monferrato. Vorrei iniziare ribadendo le mie più sentite scuse verso la Comunità di Camagna e verso le Forze dell’Ordine che hanno operato tempestivamente durante l’accaduto. Sono mortificato per quanto occorso e mai avremmo voluto o anche solo pensato di generare tutti questi problemi.
Mi sono scusato immediatamente a nome di tutti i membri dell’Associazione con il Sindaco Scaglotti di Camagna e con il Maresciallo dei Carabinieri di Vignale, che mi hanno rintracciato con facilità per “risolvere” tempestivamente l’allarme, poiché operiamo sul suolo del Comune dal 2016 e abbiamo sempre fatto a loro preventiva richiesta per ogni nostra iniziativa.
Ebbene sì: abbiamo preso accordi con il Comune di Camagna già cinque anni fa. Comune con il quale abbiamo sottoscritto una convenzione che ci vede anche come “garanti” della natura boschiva locale. Convenzione confermata e prolungata per altre 2 volte (compresa l’attuale per 2020/2021, confermataci anche dopo il “fatto” accaduto). Sono anni che ci prodighiamo nel mantenere pulite le zone concesseci, informando costantemente il Comune della presenza di eventuali pericoli, pulendo e mappando i sentieri, segnalando l’abbandono di materiali insoliti. Operiamo utilizzando pallini biodegradabili certificati ( non quelli con la vernice … ), svolgiamo attività di orienteering tattico, navigazione libera con GPS, mappe e bussola. La nostra Federazione ci garantisce una serie di polizze assicurative che ci permettono di coprire al 100 % ogni evenienza.
Questa volta, purtroppo, abbiamo perso il simulacro di un ordigno giocattolo (che normalmente utilizziamo per inscenare le nostre giocate nella maniera più realistica possibile) probabilmente in uno degli ultimi ritrovi prima del blocco totale delle attività sportive per l’emergenza Covid e non riuscendo, a causa dello stesso, a svolgere i nostri allenamenti non ci è più stato possibile ritrovare il finto dispositivo. Ci siamo accordati immediatamente dopo l’accaduto con le Forze dell’Ordine in merito ad un modo per evitare che possa accadere nuovamente: ci impegneremo a “marchiare” ogni nostra attrezzatura ludica in modo da chiarirne facilmente la vera natura di “giocattolo”. Ogni nostra attrezzatura sportiva verrà etichettata in modo chiaro e ben visibile, con altrettanti chiari dati della Società e numeri di telefono dei Responsabili.
Speriamo ma soprattutto ci impegniamo ad evitare che accadano altri episodi analoghi, sforzandoci di continuare con la nostra attività nel pieno rispetto della Comunità e della natura. Vorrei altresì aggiungere che non sono stati presi provvedimenti penali verso Presidente e Società, proprio perché le attività svolte erano tutte alla luce del sole, segnalate agli organi competenti ed autorizzate da anni».