Negozio aperto nonostante il divieto? “Un malinteso, un atto di pietà”
Parla il gestore dell'esercizio commerciale di Casale
CASALE – Ieri abbiamo pubblicato la notizia di un esercizio commerciale di Casale al quale, nonostante il divieto di apertura nel giorno del 25 aprile, dopo aver effettuato una vendita, è stata contestata l’inosservanza alle disposizioni di legge.
A fornirci la sua versione dei fatti è il gestore del negozio, specializzato in alimenti e prodotti etnici e aperto da 15 anni ad Oltreponte: Hamza Bouchefra.
«Son in Italia da 32 anni. Sono un casalese. Quello di ieri pomeriggio è stato un malinteso. Il negozio era chiuso e stavo facendo le pulizie come sempre nei giorni di chiusura. Quando sono uscito per buttare la spazzatura sono stato fermato da un giovane musulmano che mi ha chiesto di poter comprare qualcosa perchè era rimasto senza cibo. Mi ha supplicato. Questi sono i primi giorni di Ramadan e mi sono mosso a pietà. Non sono un robot, mi sono sentito come se mi avesse bussato alla porta di casa. Ha comprato 5 euro di the, per berlo con un po’ di pane» racconta.
Ma poi cos’è successo? «Il ragazzo è uscito. Fuori dal negozio però è stato fermato dalla Polizia alla quale ha raccontato la stessa cosa. Ho fatto vedere agli agenti lo scontrino con il totale delle vendite del giorno, 5 euro. Avevo venduto solo al ragazzo perchè ero chiuso. Chi mi conosce sa che sono una persona a posto, onesto. Lo scontrino lo testimonia. Purtroppo ora mi hanno imposto cinque giorni di chiusura. Sono l’unico della città a vendere carne halal e prodotti etnici di questo tipo. In questi primi giorni di Ramadan la comunità musulmana di Casale (per la quale il negozio è un punto di riferimento) è in difficoltà, in molti saranno costretti a muoversi in altre città per rifornirsi».