La cerimonia per la Liberazione ai giardini della stazione? “Non diventi la norma”
L'Anpi di Casale torna sulla cerimonia del 25 aprile
CASALE – A qualche giorno dalla festa di Liberazione, che a Casale si è svolta come in tutt’Italia in forma “ristretta”, l’Anpi di Casale ha diramato una nota con alcune considerazioni. Si torna a discutere del luogo scelto per la cerimonia, il monumento ai caduti dei giardini della stazione. Un luogo che, come tanti altri, ogni 25 aprile ospita da anni le deposizioni di corone promosse dal Comune. È però la Cittadella l’epicentro tradizionale della cerimonia di Liberazione, con l’orazione ufficiale.
È lì che Anpi e Comitato Unitario Antifascista (pur presenti alla cerimonia in stazione dopo aver paventato un possibile forfait) avrebbero voluto avesse luogo il “momento ufficiale”.
«La commemorazione si è svolta, a differenza di quanto avvenuto da moltissimi anni a questa parte, al monumento del Bistolfi presso i giardini pubblici, dedicato alle vittime della Prima Guerra Mondiale – spiegano dall’associazione presieduta da Gabriele Farello – Teniamo a precisare che il 25 aprile è una festa nazionale della Repubblica Italiana a ricordo della lotta di resistenza militare, politica e civile attuata dalle forze partigiane, dagli Internati Militari Italiani (Imi) e dall’intera popolazione a partire dall’8 settembre 1943 contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista. Riteniamo antistorico aver svolto la commemorazione presso il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale: 4 novembre e 25 aprile sono due ricorrenze decisamente importanti ma tappe ben distinte che hanno portato al risorgimento della nostra Repubblica e alla democrazia oggi vigente. Avevamo infatti richiesto al sindaco di ritrovarci direttamente, e nella stessa forma ridotta, presso la Cittadella: luogo più significativo in relazione alla celebrazione, nonché il più sicuro dal punto di vista sanitario in quanto chiuso al pubblico durante questi mesi di emergenza. Oppure, in alternativa, presso qualsiasi luogo della città con una targa dedicata a un partigiano o a un caduto per mano del nazifascismo, che a Casale Monferrato non mancano. Richiesta declinata al fine di evitare assembramenti: motivazione a nostro parere poco realistica. Abbiamo deciso di evitare polemiche pubbliche in rispetto al duro periodo che stiamo attraversando, alle vittime del Covid-19 e agli oltre 160 tra medici, infermiere/i, Oss e soccorritori deceduti in questi mesi di servizio al cittadino. Ci preme solo ribadire che l’eccezione del 25 aprile 2020 non diventi in alcun modo la norma per il futuro. La Sezione Anpi di Casale Monferrato, in persona del solo presidente, non potendo accedere alla Cittadella a causa della decisione del Sindaco, ha inoltre depositato una corona presso la targa in Viale XIII Martiri della Libertà (partigiani della Banda Tom, angolo Corso Indipendenza/Strada Cavalcavia) a ricordo di tutti i caduti della lotta di Liberazione e volendo così sottolineare il rammarico verso la scelta del primo cittadino».