Oggi in provincia 116 guariti. Ci sono anche 5 vittime e 14 contagi
TORINO – Sono 14 i nuovi contagi registrati nel consueto bollettino dell’Unità di crisi regionale, oltre a 5 decessi e 116 guariti.
Complessivamente, sono 33 le vittime comunicate nel pomeriggio, di cui 7 al momento registrate nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 3493 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 609 Alessandria, 211 Asti, 167 Biella, 308 Cuneo, 300 Novara, 1.564 Torino, 179 Vercelli, 121 Verbano-Cusio-Ossola, 34 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
Sono invece 29.209 (+151 rispetto a ieri) i positivi in Piemonte: 3769 in provincia di Alessandria, 1711 in provincia di Asti, 1022 in provincia di Biella, 2666 in provincia di Cuneo, 2543 in provincia di Novara, 14.807 in provincia di Torino, 1226 in provincia di Vercelli, 1099 nel Verbano-Cusio-Ossola, 254 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 112 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 116 (-6 rispetto a ieri). I ricoverati non in terapia intensiva sono 1775 (-83 rispetto a ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 10.000. I tamponi diagnostici finora processati sono 232.682, di cui 128.729 risultati negativi.
Infine, i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 10.595 (+655) rispetto a ieri): 975 (+ 116) in provincia di Alessandria, 433 (+9) in provincia di Asti, 497 (+9) in provincia di Biella, 1098 (+68) in provincia di Cuneo, 940 (+94) in provincia di Novara, 5541(+305) in provincia di Torino, 471 (+18) in provincia di Vercelli, 546 (+31) nel Verbano-Cusio-Ossola, 95 (+9) provenienti da altre regioni.
Altri 3229 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.