Via libera a 20mila test sierologici per le forze dell’ordine
TORINO – Gli operatori delle forze dell’ordine in Regione Piemonte, dai Carabinieri ai Vigili del Fuoco, passando per le Polizie Locali e le Forze Armate, saranno sottoposti a test sierologici per determinare la diffusione del coronavirus.
Lo hanno annunciato gli assessori regionali del Piemonte Luigi Genesio Icardi (Sanità) e Fabrizio Ricca (Sicurezza), insieme al prefetto di Torino Claudio Palomba e ai comandanti dei Corpi militari con i quali è stato siglato l’accordo che definisce le modalità dell’operazione.
L’iniziativa coinvolgerà complessivamente circa 20 mila persone su base volontaria. Il test è mirato alla ricerca degli anticorpi IgG, indicativi del possibile contatto con il virus. Chi risulterà positivo, verrà sottoposto al test molecolare (tampone) per la formulazione della diagnosi di positività o negatività al covid19.
Oltre alla valenza epidemiologica, per capire come il virus si è mosso su un campione significativo di persone, c’è anche una valenza più stringente: “assicurarsi che chi è deputato a difendere il cittadino, sia sano” ha detto Ricca, nel ringraziare le forze dell’ordine per il loro operato.
Una prima tranche di test sierologici aveva riguardato 55 mila operatori sanitari. Lo studio sta per essere terminato: al momento è emerso che circa il 4% dei sanitari (medici, infermieri, oss) ha sviluppato anticorpi.
Secondo le linee guida del ministero, coloro i quali risultano avere un indicatore Igg positivo viene preso in carico dal proprio medico curante, posto in isolamento e segnalato al sistema sanitario. Ma per stabilire l’eventuale contagiosità, dovrà essere sottoposto al tampone. “Abbiamo una capacità di effettuare 7 mila tamponi al giorno, che potrà salire a 10 mila, dopo la conclusione dell’ultima gara” assicura la Regione.
In caso di positività al test sierologico, quindi, ci sarà la possibilità per tutti (anche per chi in questo momento si sta rivolgendo a laboratori privati accreditati) di eseguire il tampone, a carico del sistema sanitario.
Icardi sottolinea tuttavia come il test sierologico, per quanto utile, “non sia una pratica da incoraggiare in questo momento. Ricordo infatti che ha una validità solo se eseguito in strutture accreditate“. In proposito, la Regione sta per varare le linee guida: “abbiamo chiesto al governo di dettare linee omogenee, valide per tutti. Non è stato fatto, ci muoveremo in autonomia”.