Con le rose di Shavuot la Comunità Ebraica di Casale apre una porta verso il futuro
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Marco Bertoncini  
2 Giugno 2020
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12:10 Logo Newsguard
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Con le rose di Shavuot la Comunità Ebraica di Casale apre una porta verso il futuro

CASALE – È stato un messaggio rivolto al futuro e al domani il tema principale dell’odierna riapertura al pubblico del Complesso Ebraico di Casale. L’occasione, all’indomani della fase più acuta dell’emergenza Covid, è stata per Shavuot, festività ebraica che celebra il dono delle Tavole della Legge sul Monte Sinai. Durante la festa le sinagoghe vengono tradizionalmente allestite con fiori e così è stato per quella di Casale. L’idea originaria era di un gemellaggio durante Coniolo Fiori e Riso e Rose 2020 e perciò, nonostante il rinvio al 2021 della kermesse florovivaistica, si è presentata “Shaar Leatid” dell’artista Angelo Castucci. L’opera riprende l’iscrizione sul soffitto della sinagoga “Porta per il cielo” e la declina, con una rosa e chicchi di riso, in “Porta per il futuro”. L’opera è stata replicata in 50 poster in edizione limitata firmati dall’artista (la vendita contribuisce al sostegno delle attività della Comunità Ebraica.

A fare gli onori di casa Elio Carmi e Daria Carmi, curatrice del percorso artistico. Interventi di Roberto Gabei, presidente della Fondazione Arte Storia e Cultura Ebraica a Casale, di Claudia De Benedetti, direttore dei musei della comunità, di Arles Garelli, sindaco di Coniolo, di Federico Riboldi, sindaco di Casale, di Agostino Giusto, direttore artistico di Coniolo Fiori. 

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