Cerutti: 160 esuberi, aumentata la buona uscita a 15mila euro
I sindacati hanno trovato accordo anche sul piano industriale delle newco
CASALE – Due giorni di trattativa a oltranza tra sindacati e proprietà con i commissari, pur non presenti, informati dell’evolversi della discussione, hanno portato all’approvazione di un accordo, “passato” oggi a Vercelli e a Casale con il voto favorevole dei dipendenti (unanimità a Casale, qualche contrario a Vercelli) del gruppo Cerutti.
Si va verso la Newco con la chiusura dello stabilimento di Vercelli e il proseguimento dell’attività solo a Casale. I sindacati hanno strappato quello che Maurizio Cantello di Fiom Cgil ha definito ai lavoratori di Casale riuniti in assemblea poco fa «Un accordo positivo in un contesto drammatico, una roba che fa schifo, ma il meglio che si potesse ottenere».
Gli esuberi passeranno da 163 a 160 (in realtà 158 ma due persone andranno immediatamente in pensione), quindi i dipendenti della newco saranno 128 anzichè 125. Dopo «due giorni con il coltello alla gola» è stato aumentata anche la cifra che percepiranno i licenziati, passata da 6mila e 15mila euro lordi (firmando però l’accordo a non impugnare il licenziamento). Importante, a detta delle rappresentanze sindacali, anche l’accordo sul piano industriale della newco, la cui attività dovrebbe partire già a luglio e i cui dettami varranno anche per chi subentrerà. La newco inizierà a produrre su ordini già in essere, quindi o andrà all’asta oppure sarà acquistata dagli investitori Canadese e Messicano, qualora tornassero a farsi avanti.
Martedì nuova riunione sindacale nella quale saranno stabiliti i criteri di chi sarà individuato come esubero, si valuteranno competenze e situazione sociale. Gli esuberi avranno cassa integrazione a 0 ore fino a gennaio, quindi l’eventuale licenziamento collettivo.
Intanto, il Circolo Casalese e il Gruppo Consiliare del Pd chiedono che il Consiglio Comunale si riunisca sulla crisi Cerutti.
«Ieri, in occasione della riunione della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo richiesto che ciò possa avvenire in tempi stretti. Abbiamo proposto un primo documento, su cui siamo pienamente disponibili ad accogliere le eventuali integrazioni, affinché possa essere fatto proprio e condiviso dall’intero Consiglio e da tutte le forze politiche e civiche che vi fanno parte – spiegano i Dem – Il nostro auspicio è che la città si unisca e che ognuno, in funzione del proprio ruolo e delle possibilità, dia una mano per individuare delle soluzioni di ripartenza e rafforzamento del nostro tessuto produttivo. È prioritario che la politica locale e sovra territoriale promuova e percorra ogni azione possibile al fine di salvaguardare i posti di lavoro. Il documento da noi proposto, un ordine del giorno da condividere in Consiglio, propone l’apertura di tavoli di confronto con sindacati, lavoratori e azienda e invita ad un’azione politica ai vari livelli istituzionali per verificare tutte le opzioni e le opportunità per salvaguardare i posti di lavoro e garantire adeguate tutele ai lavoratori coinvolti in questa crisi. Auspichiamo infine una seria riflessione per individuare quali misure straordinarie per il lavoro e per le imprese possano permettere di prevenire la crisi o la chiusura di altre aziende e rilanciare l’occupazione».