Vendemmia: uva abbondante e sana ma resta l’incognita del mercato
Al via da qualche giorno la raccolta delle uve nell?anno segnato da lockdown e maltempo
PROVINCIA – È iniziata da qualche giorno la vendemmia 2020, una raccolta delle uve segnata dagli effetti della pandemia, influenzata dalle misure di sicurezza anti-contagio e dalle difficoltà di spostamento degli stagionali agricoli stranieri. Il taglio dei grappoli è partito dalle basi spumante, Chardonnay e Pinot Nero, si proseguirà con le uve Moscato, Erbaluce, Gavi, Timorasso, Arneis e successivamente Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera.
Dal punto di vista “tecnico” le uve sono in una condizione “a macchia di leopardo”: in alcune zone si riscontra grande qualità mentre in altre si devono fare i conti con la presenza di peronospora e del black rot (marciume nero), malattia favorita dalle condizioni climatiche caldo-umide.
“I grappoli, comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, si presentano abbondanti, sani ed integri: quest’anno come già accaduto in passato la differenza la farà chi ha fatto un buon lavoro in vigneto – affermano i tecnici vitivinicoli di Coldiretti Alessandria -. Rispetto al 2019 possiamo ipotizzare, a livello provinciale, un +10% di produzione, resta un’incognita invece l’andamento del mercato e, in particolare, come sarà la richiesta di prodotto da pronto consumo”.
Una raccolta delle uve, dunque, che deve fare i conti con la crisi in cui versa il settore vitivinicolo a causa dei mesi di lockdown che ha procurato perdite sino all’80-90%.
“È una vendemmia che possiamo azzardare a definire di qualità: dove non è arrivata la grandine le viti sono in buona salute ma molto dipenderà ancora dal clima delle prossime settimane. Le operazioni di raccolta sono scattate soprattutto per quanto riguarda le varietà precoci e le uve destinate alla spumantizzazione che raggiungeranno il clou dalla seconda metà di settembre” ha affermato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.
“Una semplificazione dell’attuale normativa sui voucher potrebbe consentire di recuperare con trasparenza posti di lavoro occasionali nelle attività stagionali in campagna. – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Un dato è indicativo: meno del 2% del totale dei voucher in passato è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso”.
Fondamentale ridurre i costi per le imprese “per assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui ne hanno particolarmente bisogno” hanno concluso Bianco e Rampazzo.
Per quanto riguarda i prezzi delle uve, Coldiretti Alessandria rinnova anche quest’anno l’invito ai produttori di concordare con l’acquirente, già all’atto del conferimento delle uve, il prezzo delle singole partite in base al loro effettivo valore, anziché accettare contratti che prevedano un saldo da definirsi in base alla media rilevata statisticamente e indicata soltanto a fine campagna, che potrebbe non rispecchiare la reale qualità di specifiche partite.
Anche Confagricoltura Alessandria interviene sulla vendemmia: “Stiamo seguendo con attenzione e dedizione, come ogni anno, l’andamento della vendemmia. La viticoltura alessandrina è un fiore all’occhiello per il territorio, simbolo di eccellenza e volano per l’agroalimentare e per il turismo locale” dichiara il presidente, Luca Brondelli di Brondello.
L’annata, chiarisce Confagricoltura, era iniziata con abbondanti piogge in primavera. A seguire il caldo ha fatto partire velocemente il germogliamento delle viti: oggi l’anticipo vegetativo, rispetto all’anno scorso, è di circa una settimana.
“Il quantitativo di uva che sta giungendo a maturazione è nella media, paragonabile al 2018, ma in aumento del 10% circa sulla campagna 2019, decisamente scarsa dal punto di vista produttivo. La qualità delle uve è buona e le gradazioni dovrebbero essere in aumento rispetto a quelle dello scorso anno” ha commentato il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Acqui, Paolo Ricagno. L’uva brachetto è di buona qualità e si sta aspettando la completa maturazione dei grappoli mentre la produzione dei vigneti 2020 sembra essersi attestata su livelli normali.
Per quanto concerne le problematiche fitopatologiche e tecniche specifiche dell’annata 2020, ve ne sono state diverse e gravi e sono arrivate in vigneto in epoche e modalità diverse. Per quanto riguarda la flavescenza dorata il Consorzio ha notato una diminuzione del fenomeno. Al contrario il mal dell’esca è stato un flagello che, da giugno, ha colpito duramente causando un buon 30% di danni nelle viti che sono morte e dovranno essere sostituite. Da luglio in poi si sono susseguite altre patologie come lo oidio, che ha danneggiato poco, e la peronospora che, invece, dopo i forti temporali e le bombe d’acqua che hanno investito le vigne, è stata un vero disastro. I coltivatori ora rischiano di trovarsi in una situazione quanto mai scomoda, con una produzione che rileva proiezioni in diminuzione e costi di gestione, al contrario, in aumento dovuti ai nuovi trattamenti per preservare la vite dalle fitopatologie più aggressive.