Le Chanukkiot casalesi esposte nei luoghi-simbolo di Padova
Da domani venti lumi della tradizione ebraica saranno protagonisti della mostra nella città veneta
PADOVA – Prenderà il via domani, 29 ottobre, fino al 18 gennaio la prima mostra delle Chanukkiot, le lampade a nove bracci della tradizione ebraica rivisti e ridisegnati da artisti e designer italiani e internazionali. Venti lumi che fanno parte della collezione della Fondazione Arte Storia e cultura ebraica di Casale Monferrato e Piemonte orientale troveranno infatti la loro temporanea collocazione nei luoghi-simbolo della città di Padova e nella sede del Museo della Padova Ebraica in via delle Piazze. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla comunità ebraica di Padova per rinsaldare ancor di più il già stretto legame con la città.
La Chanukkià è un candelabro a nove bracci che viene acceso durante la festività ebraica di Chanukkà. La festa dura otto giorni e ogni sera si aggiunge al candelabro una candela. Le candele sono nove, perché una, quella centrale, chiamata Shamash, il servitore, si usa per accendere le altre. Nel tempo la festa ha assunto significati diversi: celebra la vittoria dei pochi che hanno sconfitto i tanti e sono riusciti a riconquistare la libertà. Ed è questo il concetto che la mostra Una luce dirada l’oscurità vuole oggi tradurre come libertà di professare non solo la propria religione ma più in generale la propria identità. Vuole celebrare il miracolo della luce: da più di 2.000 anni gli ebrei accendono le luci di Chanukkà proprio nei mesi più bui dell’anno.
Per questi motivi la Comunità Ebraica di Padova ha voluto allestire questa mostra, nonostante tutte le difficoltà di questo momento: per ricordare e testimoniare che la luce vince sempre sull’oscurità e che integrazione, tolleranza, dialogo devono essere strada maestra per il futuro.
Per quello che riguarda i luoghi in cui saranno esposte le opere, al palazzo della Ragione sarà presente l’opera di Omar Ronda, nel Cortile Nuovo dell’Università troverà posto la chanukkià di Marco Lodola e nel cortile pensile di Palazzo Moroni si troverà quella di Roland Topor. Nel Chiostro Generale della Basilica del Santo sarà invece esposto il lume di Guy De Rougemont mentre il Salone dei Vescovi del Museo Diocesano ospiterà la chanukkià di Antonio Recalcati. Nella Sinagoga sarà possibile infine ammirare il lume di Arnaldo Pomodoro.
I seguenti artisti esporranno invece al Museo in via delle Piazze: Tommaso Chiappa, Davide Nido, Emanuele Luzzati, Marco Porta, Tobia Ravà, Elio Carmi, Aldo Mondino, Teresa Lucia Rossi, Vito Boggeri, Franca Bertagnolli, Giorgio Laveri e Marcello Mastro.
Queste le dichiarazioni di Daria Carmi, curatrice della mostra: «La collezione “Lumi di Chanukkah” è il risultato di un processo attivo da più di vent’anni, che investe una comunità diffusa nel mondo, ma radicato profondamente nel tessuto sociale, storico e culturale di Casale Monferrato. Gli artisti coinvolti osservano la storia, riflettono sul valore intimo, personale, dell’identità ebraica e sul suo senso nella contemporaneità: creano un oggetto a partire dal suo valore d’uso tradizionale per metterne in luce il valore simbolico».