Scorrano al debutto letterario: “Mi hanno rapito gli zingari”
Il racconto di tre mesi insieme alla più grande comunità Rom al mondo
CASALE – “Mi hanno rapito gli zingari” è il titolo del romanzo “on the road” scritto dal casalese ma residente in Salento Cristhian Scorrano insieme a Marina Pirulli. Il libro è tratto da una storia realmente accaduta, vivendo per tre mesi in una Comunità Rom in Macedonia, la più grande al mondo.
Cristhian Scorrano è attore e scrittore di un’avventura insolita, quella da lui vissuta, trovandosi, dopo essere partito da Casale, in Macedonia, a bordo della sua vecchia Ford del ’93, ribattezzata “Misericordia”, e a seguito di un incidente, bloccato di notte, nelle sperdute campagne balcaniche. Al suo risveglio, circondato da un numeroso gruppo di Rom, i suoi occhi non potevano credere, né immaginare ciò che si sarebbe trovato a vivere. E così passò ben tre mesi in quella che è la più grande comunità Rom al mondo.
La sua, è una testimonianza unica, ma anche il racconto di una esperienza che lo porterà ad una grande maturazione, raccontata nel suo primo libro, edito da Augh Edizioni.
“Mi hanno rapito gli zingari”, questo il titolo del libro, racconta le vicende di “Luís”, come ha iniziato a farsi chiamare, che si confronta con una variegata serie di personaggi: padri di famiglia, bambini che fumano, prostitute, cantanti, giovani transessuali, volontari, testimoni di Geova, viaggiatori, delinquenti, tifugiati afgani e pachistani, santoni e dervisci musulmani.
L’autore, viene coinvolto in situazioni ambigue e grottesche, avventure comiche e tragiche, trovandosi faccia a faccia con la morte e l’amore.
Racconta Cristhian Scorrano: «Tutto mi sarei aspettato, ma non di essere rapito e di vivere un’esperienza che mi ha dato la possibilità di vedere non solo i Rom, ma il mondo intero, attraverso occhi diversi, maturando sotto ogni aspetto. Ho voluto raccontare questa avventura per condividere con quante più persone possibile ciò che ho avuto la sfortuna… ma anche la fortuna di vivere».
Co-autrice dell’opera è Marina Pirulli, traduttrice letteraria di origine pugliese. Prima di stabilirsi a Roma, dove risiede attualmente, ha trascorso diversi anni in giro per l’Italia e l’Europa, ed è stato proprio durante uno dei suoi primi viaggi – nel lontano 2007 – che ha conosciuto Cristhian. Molto tempo e molte avventure dopo, tornato dalla Macedonia, Cristhian le ha parlato dell’esperienza che aveva appena vissuto e della sua intenzione di raccontarla in un libro.
«Mi ha mandato il suo diario di viaggio per sapere cosa ne pensavo. Ho trascorso tre settimane completamente immersa nella storia, al punto da sognare i personaggi anche di notte; la stessa lettura è stata come un viaggio in sé e per sé, che mi ha fatto ridere, piangere, riflettere, emozionare. Alla fine gli ho detto che quella sua storia doveva assolutamente diventare un libro, per essere letta e conosciuta da più persone possibile; per diversi mesi ho dedicato tutto il mio impegno a lavorare sul testo, rielaborando il materiale narrativo e organizzandolo in una struttura coerente, al punto da sentire che il libro è diventato alla fine anche un po’ mio: una vera co-creazione, nata dall’unione delle nostre diverse competenze, a cui sono felice e orgogliosa di aver contribuito».
Il libro, che sta ottenendo elogi da lettori e critica, è disponibile o ordinabile in qualunque libreria, oppure on line direttamente dal sito della casa editrice.