Ferrari: “Fortunato di essere a Casale”
Il coach Novipiù: “Siamo sempre alla ricerca del recupero dei giocatori. Mercato? Logico che io chieda le condizioni migliori"
CASALE MONFERRATO – Mattia Ferrari, l’allenatore della Novipiù, e il momento delicato della sua squadra all’interno di una stagione, la prima della JB Monferrato, anomala a causa della pandemia. Il tecnico milanese fin dall’inizio del campionato si “rifiuta” di fare le consuete analisi tecniche delle partite. “Ci sono talmente tante cose fuori dal nostro controllo, che rendono impossibile applicare i ragionamenti soliti – spiega- . Parliamo di un avversario, senza sapere realmente come la squadra ha potuto lavorare in settimana, in che condizioni, con quanti assenti…”. Alla vigilia della trasferta di Verona, che apre il girone di ritorno (con l’andata ancora non conclusa) Ferrari analizza ciò che è accaduto finora e guardando alla sfida di domenica, coerente con le sue idee, si concede solo una veloce valutazione.
“Verona? Recupereranno Pini e osservando le loro partite posso dire che adesso giocano bene”.
Da parte sua la Novipiù sarà meno in emergenza.
“Redivo e Camara hanno ripreso ieri. Redivo ha tolto la fasciatura al dito e Camara ha avuto l’ok dei medici. Tomassini e Fabio Valentini hanno fatto una settimana di allenamenti regolari e questo è positivo, ma abbiamo fuori ancora Donzelli e soprattutto siamo sempre alla ricerca del recupero dei giocatori. Siamo indietro, non ci alleniamo come dovremmo, non creiamo abitudini e stiamo spremendo troppo i giocatori”.
Siamo indietro, non ci alleniamo come dovremmo e stiamo spremendo troppo i giocatori. Il derby? Abbiamo iniziato a perderlo con Piacenza…
Ad esempio chi è più affaticato?
“Sam Thompson dal 10 settembre sta giocando 35 minuti a partita”.
Per questo si è parlato di un possibile innesto di mercato: hai chiesto un rinforzo?
“Logico che io chieda di avere le condizioni migliori per avere dei risultati… Detto questo, io so benissimo di dovermi concentrare sugli strumenti che ho a disposizione per fare il meglio. E questo faccio ogni giorno in palestra”.
Dopo il derby hai detto che la squadra, per le condizioni in cui è arrivata alla partita, non era giudicabile. Oggi cosa aggiungi?
“Bisogna darmi atto che sostengo dall’inizio che è impossibile fare valutazioni tecniche approfondite sulle partite di questo campionato. E lo dico anche quando vinco, quindi non è una scusa. Io vedo cosa facciamo in settimana. Alleno da abbastanza tempo da sapere dove determinate situazioni portano. Andiamo di energia, poi si ferma qualcuno, poi recuperiamo qualcun altro, ma è indietro di condizione… Non è realistico fare valutazioni. Dal dieci settembre abbiamo fatto tre allenamenti al completo e giocato una sola partita. La nostra era una squadra corta in partenza, lo sapevamo, ma in queste condizioni i piani partita naufragano”.
Novipiù alle prese con alti e bassi. Siete cinque vinte-cinque perse. Potevate avere sicuramente una vittoria in più e una classifica decisamente migliore.
“Siamo entrati in questa situazione di difficoltà con gli ultimi 6-7 minuti della partita con Piacenza. Quando cioè quei cinque giocatori non ne avevano più. La squadra è andata in difficoltà in quel momento e il derby è la prosecuzione di quello stato di difficoltà”.
La regolarità di rendimento resta un’utopia per molti.
“A gennaio una partita alla settimana, adesso abbiamo di fronte nove partite in trenta giorni, cioè un altro tour de force. La regolarità nel campionato non c’è e anche le analisi sono molto, molto, azzardate. Io ho sempre detto che i primi bilanci si possono fare alla fine dell’andata, quando tutti hanno giocato con tutti. Ma quest’anno non è possibile farlo perché iniziamo il ritorno prima di aver finito l’andata e ci sono tanti recuperi da giocare. Al di là di Tortona che sta giocando una grande stagione, su tutto il resto è difficile mettere bocca. Troppe variabili, troppe assenze. Gli infortuni ci sono sempre stati? E’ vero, ma è talmente strano lavorare in questo modo, ci sono talmente tante cose fuori dal nostro controllo, che rendono impossibile applicare i ragionamenti che di solito applichiamo al campionato”.
Mi sento fortunato di essere a Casale, perché posso fare il mio lavoro con struttura e organizzazione.
Tanti colleghi in questo periodo sono in una situazione difficile
per il lavoro
Come vivi questa stagione così anomala?
“La vivo tranquillamente. Mi sento fortunato di essere a Casale, per il fatto di poter fare il mio lavoro quotidianamente con struttura e organizzazione. Dobbiamo pensare a tanti colleghi che sono in una situazione difficile per il lavoro. Penso ad alcuni amici che allenano in Serie C e magari le giovanili e sono fermi da mesi, senza stipendio”.
Un primo bilancio della vostra stagione è possibile?
“Questa è una squadra fatta di brave persone. Siamo riusciti a fare risultato senza il nostro giocatore più importante e poi Redivo ci ha aiutato a vincere alcune partite. E dobbiamo considerare che il Martinoni vero non si è ancora visto e che Camara è partito molto bene e adesso è un po’ in calo, ma arriverà ad avere una regolarità. Nel frattempo abbiamo anche giocato delle buone partite. Vinceremo, perderemo, mi piacerebbe avere tutti i giocatori per dieci giorni di fila”.
In compenso il campionato, nonostante la pandemia, sta funzionando.
“Stiamo giocando, le partite alla fine le stiamo giocando. Rispetto a come eravamo partiti la situazione si è abbastanza stabilizzata. Credevo di arrivare a questo punto con la metà delle partite da recuperare. Ora dovranno dirci se giocheremo la seconda fase a orologio”.
E nel futuro cosa vedi per il movimento?
“Difficile da prevedere. Ma a questo punto sarà cruciale la prossima stagione. Credo che andrà fatta una riflessione sul giovanile con ragazzi che sono rimasti fermi due stagioni, bloccando il processo di crescita. E poi credo che l’A2, anche alla luce di questa difficoltà di immettere nuovi giocatori, debba ripristinare la figura del passaportato”.