L’Anpi contro Riboldi: «A trucidare la Banda Tom furono i fascisti, quasi tutti casalesi»
CASALE – Prosegue la querelle sulla cerimonia di commemorazione della Banda Tom, sabato scorso a Casale. Dopo le critiche di Casale Bene Comune, l’intervento del sindaco Federico Riboldi riceve quelle dell’Anpi che, in merito, ha diramato una netta presa di posizione.
«Lo scorso sabato si è assistito a un avvilente e preoccupante discorso del Sindaco Riboldi che ha palesemente evitato qualunque riferimento al fascismo. Questa omissione ci è parsa gravemente offensiva della memoria dei caduti partigiani, della storia e della memoria della nostra città. Condanniamo con forza ogni tentativo di negazionismo dei crimini fascisti. Il sindaco ha omesso di citare chi siano stati i vili aguzzini che trucidarono la Banda Tom: si è trattato della guardia nazionale repubblicana e delle brigate nere, ossia di fascisti, quasi tutti casalesi. Quelli che avevano instaurato una dittatura, perseguitando e uccidendo gli avversari politici, quelli che nel 1938 emanavano le leggi razziali che hanno perseguitato i cittadini di religione ebraica, quelli che hanno scatenato guerre d’aggressione prima in Etiopia e poi in Europa, con repressioni spietate verso le popolazioni dei Paesi invasi, quelli che dopo il 1943 si sono posti al servizio degli invasori tedeschi, terrorizzando la popolazione civile con lo stato fantoccio della Repubblica di Salò. Il sindaco, con il suo evidente tentativo di nascondere le colpe del fascismo è venuto meno al giuramento sulla nostra Costituzione nata dalla lotta al fascismo per affermare la Democrazia. Signor sindaco, aver taciuto che la Banda Tom fu trucidata da brigate fasciste falsa la storia, offende la nostra Città, e la nostra provincia Medaglia d’Oro per la Resistenza».