Camagna, ecco quando si possono bruciare sfalci e scarti vegetali
CAMAGNA – Dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno, su tutto il territorio regionale, è fatto divieto di abbruciamento di materiale vegetale, ma grazie a una modifica di buon senso alla normativa regionale, il divieto può essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali, per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura e collina. Le deroghe vanno decise con ordinanza del Sindaco di ogni Comune, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’art.182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli. Al fine di andare incontro alle esigenze dei propri cittadini, il Comune di Camagna Monferrato ha deciso di adottare un’ordinanza per permettere un più tradizionale smaltimento direttamente presso il luogo di produzione di sfalci e altri scarti di materiale vegetale.
Per Camagna si potrà bruciare, esclusivamente: domenica 31 gennaio, il 6-7/13-14/20-21/27-28 di febbraio e il 6-7/13-14/20-21 di marzo, in breve, a parte l’ultimo giorno del mese di gennaio, tutti i sabati e le domeniche successive, fino al 21 marzo compreso.
“La norma regionale che aveva stabilito l’apparentemente assurda disposizione secondo cui non si può bruciare in inverno è stata viziata da due gravi peccati originali: il primo è di essere stata concepita in un periodo di emergenza, in cui si erano sviluppati diversi incendi nell’ex provincia di Torino, che alcuni consiglieri regionali tendono a vedere come esemplificativa di tutto il Piemonte, anche se non è così… il secondo è che si è cercato di scaricare anche la colpa per i livelli di polveri sottili, finendo con l’assurda proibizione di una pratica millenaria, utilizzata nelle campagne e nelle realtà contadine, di smaltimento in loco di sfalci e residui dell’agricoltura: questa ordinanza vuole offrire la massima flessibilità possibile ai nostri concittadini, utilizzando tutti i 15 giorni resi possibili dalla deroga”, dice il vicesindaco Luca Beccaria. “In questo modo non si rendono necessari (o quantomeno si riducono) interventi da parte della locale società che gestisce i rifiuti, che sarebbero altrimenti scaricati sulle tasche di tutti i contribuenti TARI”.