Drera sulla crisi Cerutti: “Si rischia il dramma sociale per il territorio”
Il capogruppo della Lega auspica l'intervento del Governo
CASALE – Il capogruppo della Lega in consiglio comunale Alberto Drera interviene sulla crisi Cerutti. A Casale è terminata di fatto l’avventura della newco e il destino dei 130 reduci dai 160 esuberi dell’anno scorso è in bilico. Per questo prosegue ormai per la terza settimana il presidio in via Adam.
«Per i lavoratori di tutta la penisola ormai da un anno non è un momento facile, la crisi causata dall’emergenza sanitaria ha infatti provocato numerosi ricorsi alla cassa integrazione che non possono lasciare sereni i lavoratori che a breve vedranno scadere il blocco dei licenziamenti. Potenzialmente sarà una crisi di enormi dimensioni che potrebbe arrecare numerose difficoltà sociali in tutta Italia – introduce l’esponente del Carroccio – Se non è un momento roseo per tutti i lavoratori, lo è ancor meno per i lavoratori delle Officine Meccaniche Cerutti che dopo aver visto di recente approvata la costituzione della Newco, che avrebbe dovuto dare nuova linfa all’azienda, si sono ritrovati in balia degli eventi e privati di ogni certezza. Il gruppo consiliare della Lega esprime solidarietà a tutti i lavoratori che con tenacia stanno dimostrando di lottare con tutti i mezzi a loro disposizione per trovare una soluzione per questa complicata situazione che rischia di diventare un dramma sociale per tutto il nostro territorio. È positivo il fatto che le istituzioni, in primis l’Amministrazione di Casale Monferrato, stiano lavorando assiduamente alla questione e stiano cercando di dare risposte. Siamo contenti che
l’Assessore regionale Chiorino abbia in breve tempo convocato una riunione con tutte le parti in causa per trovare soluzioni (oggi è prevista la seconda riunione, alla presenza dei curatori oltre che delle organizzazioni sindacali nda). La questione dovrà essere portata necessariamente anche sui tavoli del Ministero dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Per questioni così complicate e di difficile risoluzione è necessario infatti che ci si adoperi a livello centrale, ciò perché le risorse e le possibilità
di manovra sono necessariamente superiori a quelle del Comune e della Regione» spiega.
L’attenzione perciò va a Roma: «Dobbiamo continuare ad essere al fianco di questi lavoratori e anche nel caso si verificasse
concretamente la peggiore delle ipotesi, le istituzioni dovranno farsi trovare pronte prevedendo ammortizzatori sociali speciali per questi lavoratori che da anni lottano insieme all’azienda per fare in modo che un’azienda storica e che ha portato lustro al nostro territorio come le Officine Meccaniche Cerutti continui a operare. Siamo tutti consci delle difficoltà della situazione ma è nei momenti difficili che le istituzioni devono farsi carico dei problemi cercando di dare soluzioni percorribili e garanzie per le persone che si trovano in difficoltà. Bisognerà prevedere, se si verificasse l’ipotesi peggiore, strumenti per il reinserimento nel mondo del lavoro dei dipendenti. Non dobbiamo mai dimenticarci che dietro ad un lavoratore ci sono spesso famiglie con figli più o meno piccoli e per questo motivo garantire la stabilità dei salari dovrebbe essere l’obiettivo primario di uno Stato. Purtroppo, la flessibilizzazione ha portato forti squilibri nel mercato del lavoro, la stabilità che veniva
garantita negli anni precedenti è ora sostituita dalla volatilità della domanda del lavoro e l’offerta deve necessariamente adeguarsi alle condizioni attuali del mercato che prevedono sempre più minori tutele e salari più bassi. L’attenzione primaria va data a questi lavoratori per cui si dovranno studiare misure per il reinserimento e per non far mancare loro il reddito su cui si basano, spesso, interi nuclei familiari. In secondo luogo, occorrerà concentrarsi su una revisione a livello nazionale del mercato del lavoro che allo stato dell’arte rende sempre più difficile una programmazione familiare per via dell’incertezza che la flessibilizzazione ha prodotto. In conclusione, l’unica cosa che possiamo augurarci e per cui lavoreremo è che a livello centrale si riescano a trovare delle soluzioni concrete sia per i lavoratori delle Officine Meccaniche Cerutti, sia per il mantenimento di un marchio storico che ha dato lustro a tutto il nostro territorio».