Crisi Cerutti: stallo alla messicana mentre il tempo scorre inesorabile
CASALE – Oggi le parti sociali della Cerutti hanno incontrato nuovamente i curatori. Nessuna novità di rilievo se non la disponibilità di questi ultimi ad avanzare la domanda di proroga degli ammortizzatori sociali se questa sarà l’indicazione del giudice durante il prossimo incontro previsto il 24 marzo.
Domani nel frattempo scade la cassa integrazione per i 160 esuberi dell’anno scorso, il 22 termina la procedura ex articolo 47 per i 130 della newco, che finiranno la cassa covid il 27, sempre di marzo.
Oggi di Cerutti si è parlato nelle aule parlamentari, quando il ministro Orlando è stato interpellato dalle interrogazioni di Fornaro e Molinari. Il ministro del lavoro si è detto ben disposto a collaborare con il Mise (e ad avviare un confronto con le parti sociali e con i commissari «al fine di valutare tempestivamente ogni possibile percorso utile a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie») ma, in merito agli ammortizzatori sociali, ha spiegato che non sono arrivate richieste da parte dei curatori (che prima dovranno comunque essere approvate dal tribunale).
È uno stallo alla messicana che ha luogo mentre il tempo scorre: sebbene gli ammortizzatori sociali potranno avere effetto retroattivo, permane l’urgenza dell’apertura di un tavolo interministeriale e il presidio a Casale prosegue dal 17 di febbraio.
Fra pochi giorni tutti i lavoratori finiranno in un unico calderone, quello del fallimento. Il problema di 160 esuberi dello scorso anno diventerà ufficialmente il problema di quasi 300, persone e famiglie.