Recovery Fund: niente spazio per ciclotreni e treni storici in provincia, Abbate s’indigna
Il consigliere comunale si appella agli altri membri del 'parlamentino'
CASALE – Da tempo Alessandro Abbate, consigliere comunale ex Ritrovare Casale e ora in Italexit, promuove il recupero della linea ferroviaria Casale-Asti in chiave turistica con l’uso di treni storici o ciclotreni. In merito agli ultimi sviluppi a tema Recovery Fund l’esuberante politico monferrino si dice stupefatto e indignato: nulla di tutto ciò è stato inserito i 34 progetti destinati alla Provincia di Alessandria.
«Da quanto tempo sentiamo parlare di progetti ecosostenibili e di nuove forme di turismo? Se non ricordo male da quando frequentavo le scuole elementari. Ora ho 29 anni. Fate voi. Se non altro che, con il Recovery Fund che metteva a disposizione dei soldi per svolgere le cosiddette ‘sei missioni’ tra le quali, la riqualificazione di strutture dismesse, da mettere a disposizione del turismo e dell’ambiente, si è presentata l’occasione di poter dare finalmente una svolta. E invece? A parte la difficoltà nel poter leggere questi progetti, con siti istituzionali che si bloccano e rimandano ad altre pagine, ma siamo in Italia e lo accettiamo… Come mai non è presente nessuno dei due progetti? Come mai parlate sempre di turismo e sostenibilità ma a sto giro, dopo che sono due anni che mi batto in tutte le sedi opportune, per riuscire a portare a casa un opera che sarebbe fondamentale per fare uscire il nostro territorio dalla moria generale? Ironia della sorte, se si va a leggere meglio, la linea delle Langhe Canelli Asti, invece, sarà riqualificata attraverso i treni storici che, grazie a un itinerario enogastronomico, porterà gente in tutti questi paesi che diversamente sarebbero tagliati fuori dalle grandi mappe turistiche. Una beffa. Oppure un interesse specifico da parte della Regione nel far sviluppare determinate zone piuttosto che altre? Temo più la seconda, con la complicità della politica territoriale, che non ha speso una sola parola in merito, che non ci ha detto come mai, in pieno territorio Unesco, a20 km da noi, i progetti prendano piede grazie al Rocevery Fund mentre qui da noi ancora dobbiamo capire che cosa ci verrà riservato, poca roba comunque. Altra ironia della sorte, i vertici politici e delle ferrovie sono stati messi al corrente di questi progetti, ma non si è mosso un solo dito per farli rientrare nei progetti finanziati. Una frustrazione per me, che mi sono sempre battuto per far capire che con il turismo ferroviario e ferroviario storico, il nostro territorio avrebbe tratto dei vantaggi enormi…»
Abbate si rivolge quindi agli altri consiglieri comunali: «A parole sono tutti per il turismo, ma nella realtà dei fatti non hanno detto una sola parola al riguardo. Nella sostanza non ci si è spostati di una virgola. Occasione persa e tanta invidia, per un territorio che, a discapito nostro, pur facendo parte dell’Unesco come noi, verrà riqualificato, mentre noi restiamo a guardare. Altro mio pallino era la Vercelli Casale, finita nel dimenticatoio a causa della costante attenzione riguardo la sua parente Casale Mortara. La ‘Vercelli’ poteva tranquillamente essere riqualificata, come auspicavo per la Casale Asti, attraverso i treni storici o i ciclotreni… In questo modo avremmo ottenuto molteplici vantaggi, visto che, si sarebbe creato un ponte turistico di vitale importanza con Milano e la Lombardia, quel famigerato ponte che tutti attendono da anni, ma che per ora resta utopia a causa della chiusura della Mortara. Ennesima occasione persa. La prossima volta che sentirete parlare i politici locali di turismo e sviluppo sostenibile, interrogateli sul come sia stato possibile tutto ciò».