Valentini: “Il mio debito non è saldato”
Il tecnico casalese riflette sulla stagione appena conclusa e sul futuro che potrebbe rivederlo ancora sulla panchina JBM
CASALE MONFERRATO – Andrea Valentini ha condotto alla salvezza la JBM dopo l’addio traumatico di Mattia Ferrari. Una salvezza conquistata “ai box”, senza giocare – causa problematiche Covid – le ultime due partite. Un risultato che consente a Casale – dopo una stagione molto travagliata – di mantenere la categoria, ma che lascia la sensazione che la squadra non abbia espresso tutto il suo potenziale. Così, mentre le rivali si cimentano nei playoff (sui social il club ha postato un bell’augurio a chi sta ancora giocando), il tecnico casalese Valentini può godersi un po’ di riposo, riflettendo sulla stagione e pensando al futuro.
Valentini, al termine di questa annata prevale la soddisfazione oppure il rammarico?
“L’obiettivo, ad un certo punto, è diventato quello di salvarsi ed è stato raggiunto. Un obbiettivo importante che è stato raggiunto per merito della società che ci ha supportato in maniera direi commovente. Un paio di volte ci sono state tirate le orecchie, com’era giusto che fosse, ma l’appoggio è stato totale. Non c’è rammarico abbiamo fatto quello che dovevamo vincere”.
Ma Casale, come nella stagione 2013/2014, non è entrata nei playoff. Questa squadra meritava la post season?
“Al completo il nostro record è 7 vinte e perse 3, questo significa che i ragazzi erano competitivi. Vincere a Trapani, invece di perdere sulla sirena, avrebbe significato essere nel Girone Giallo della fase ad orologio, nemmeno in quello Azzurro. Quindi dentro i playoff. Ricordo che abbiamo battuto le più forti di questo campionato”.
Felice per la salvezza ma col nostro record di stagione di solito si chiude quinti e si fanno i playoff. Quest’anno la formula ci ha penalizzato
E questa salvezza arrivata senza giocare le ultime partite come l’avete vissuta?
“Non giocare due partite ti lascia amaro in bocca. Avremmo preferito vincere sul campo e raggiungere sul campo il nostro obiettivo. C’è felicità ma ci hanno tolto quegli attimi che in campo vivi con un’emozione diversa”.
Lei ha parlato subito di salvezza da centrare. La squadra ha impiegato un po’ a sintonizzarsi su questo obiettivo e su come raggiungerlo.
Andrea Fabrizi, al quale vanno grandi meriti, ed io l’abbiamo capito subito. Nel cambio dopo Mattia sapevano che potevamo fare un mese senza vincere, non per il valore dei giocatori, ma perché in quel momento era difficile da sostenere lo sforzo viste le assenze. Era febbraio, un momento cruciale della stagione e noi eravamo in grande difficoltà, tanto che in quel periodo abbiamo sospeso alcuni allenamenti perché non ci potevamo permettere di avere un infortunato in più”.
Che voto darebbe alla formazione?
“Tutti hanno dato il massimo. Ha ragione Redivo quando dice che la squadra, per i problemi che ci sono stati, merita un otto e mezzo. Chiudiamo la stagione con 16 vinte e 15 perse un risultato che di solito, con 32 punti, ti mette tra quinto e sento posto playoff. Quest’anno questa formula particolare ci ha penalizzato”.
Un giocatore che l’ha sorpresa in positivo?
“Il giocatore che ci ha portato una ventata di freschezza nonostante i suoi 41 anni è Juan Marcos Casini. Ci ha dato equilibrio ed ha avuto una parola giusta per tutti. E’ stato fondamentale per noi, ci ha dato una grande mano in un momento difficile”.
Quando siamo retrocessi nel 2012 avevo detto che sentivo un debito con la citta. Quel debito non non è chiuso per me. Il mio debito sarà saldato quando Casale sarà di nuovo in A1.
E da papà, con Luca e Fabio in campo, è stato speciale raggiungere questa salvezza?
“No. L’ho vissuta con tutti con un’emozione particolare. Luca e Fabio hanno fatto bene ma quando alleni tutti i ragazzi sono un po’ figli tuoi. E tutti sono stati protagonisti”.
Nove anni fa, da capo allenatore, la retrocessione con Casale dall’A1. Ci ha pensato in questi mesi?
“Ci ho ripensato spesso in questo periodo ma ho sempre avuto fiducia. Quando siamo retrocessi dall’A1 avevo detto che sentivo un debito con la citta e con società. Oggi quel debito non non è chiuso per me. Io so che questa città merita di andare in serie A. Il mio debito sarà saldato quando Casale sarà di nuovo in A1. E’ giusto che questa piazza possa riassaporare la massima Serie”.
E’ stata una rivincita personale?
“Non ho rivincite con nessuno. Mi e stata data la possibilità di salvare la squadra ed è andata bene. L’altra volta, la retrocessione è stata qualcosa di molto fastidioso”.
Questa salvezza compensa quella delusione?
“No, perché io so cosa vuol dire essere promosso: l’ho vissuto come allenatore e come giocatore. Ma come giocatore non sono mai retrocesso e invece sono retrocesso come allenatore. E’ ben diverso”.
Il futuro? Parleremo, vedremo. In questo momento sono sereno e ci tengo a ringraziare il presidente, il main sponsor, i soci e chi è stato con me negli ultimi mesi
Lei è disponibile ad allenare la JBM l’anno prossimo?
“Bisogna fare una valutazione a 360° da parte di tutti. Mia e della società. Al momento è difficile capire che tipo di campionato sarà il prossimo… quali saranno le regole.. se saremo ancora alle prese con Covid… se giocheremo col pubblico…. quale sarà la formula. Parleremo e valuteremo. Quello che posso dire è che sono sereno. E che ci tengo a ringraziare il presidente, il main sponsor, l’amministratore delegato, i soci il general manager e chi è stato con me negli ultimi mesi: Andrea Fabrizi, Jonathan Chimenti, Valerio Ferrero. E poi lo staff fisioterapico e fisico con Francesco Gioia, Daniele Monguzzi, Tomaso Lionti e Stefano Nuara che hanno fatto un extra lavoro importante”.
E ai soci si sente di dire qualcosa?
“Posso solo ringraziarli. Sono contento che possano programmare il futuro in A2. Ai tempi di Crespi avevamo lo slogan ‘Something different’. Beh, posso dire che per come questi dirigenti hanno interpretato il loro ruolo e per come hanno supportato la squadra sono stati qualcosa di differente”.