CasaPound chiede la liberazione di Marco Zennaro, prigioniero in Sudan
CASALE – Nella notte anche a Casale (in zona industriale, in via Achille Grandi) i militanti di CasaPound hanno affisso, come in oltre 100 città italiane, uno striscione per chiedere la liberazione dell’imprenditore Marco Zennaro, imprenditore ai domiciliari in Sudan con l’accusa di frode, in attesa di processo.
«Non dobbiamo lasciar calare l’attenzione sul caso Marco Zennaro. Non possiamo permetterci di dimenticare un nostro connazionale rinchiuso ingiustamente da uno stato esterno e in attesa di quello che, viste le premesse, quasi sicuramente sarà un processo farsa – affermano dalla formazione di estrema destra – Ci aspettiamo maggior incisività dalla Farnesina, la cui azione fino ad ora è stata a dir poco imbarazzante, condita da dichiarazioni che denotato una totale incapacità nella gestione del caso. Uno stato degno di questo nome sarebbe già intervenuto per riportare a casa il proprio cittadino, tanto più alla luce delle dichiarazioni di alcuni rappresentanti del governo sudanese che, vista l’inconsistenza delle accuse, sotto gli occhi di tutti, si sono spesi in prima persona per aiutare Zennaro, al contrario dei nostri rappresentanti. Come CasaPound non possiamo lasciar cadere la vicenda nel dimenticatoio: non vogliamo rischiare che Zennaro, come tanti altri nostri connazionali nel mondo, rimanga a marcire in una prigione nella totale indifferenza di uno stato che ha evidentemente dimenticato una delle sue prerogative: salvaguardare, proteggere e difendere i propri cittadini, anche fuori dai confini nazionali».