Far East Film Festival 2021: dal buio alla luce
Come recita il comunicato stampa di apertura della 23esima edizione del Far East Film Festival – in svolgimento dal 24 giugno al 2 luglio sia in presenza, a Udine, che on line – «Subire un ‘throwdown’ significa essere buttati giù. Un’azione, ma più ancora uno stato d’animo, che ha nutrito uno dei capolavori di Johnnie To e che riassume perfettamente le dinamiche (sociali, politiche, sanitarie, emotive) dell’ultimo anno e mezzo. Non serve ricordare perché. Quello che serve, quello che serve davvero, è ricordare (rivendicare) con forza il ‘dopo’. L’azione, ma più ancora lo stato d’animo, di cui ogni ‘throwdown’ è il detonatore: l’istinto di rialzarsi. L’istinto di non restare, appunto, giù, dove gli urti della storia ci hanno fatto cadere. Ecco la visione, possiamo dire la filosofia operativa, che ha innescato il Far East Film Festival 23: documentare il ‘dopo’. Testimoniare un mondo, quello del cinema orientale, che ha rifiutato l’idea di rassegnarsi all’immobilità e ha cercato di rialzarsi…».
Lo slogan del FEFF 23 è, appunto, ‘Moving forward’, andando avanti; in questo spirito, il passaggio dal buio dell’emergenza pandemica alla luce della speranza in un mondo nuovo, si può leggere anche la locandina di lancio della manifestazione realizzata dal graphic designer Roberto Rosolin, che dal 2015 firma le immagini ufficiali del festival. Il volto del futuro. Il volto di una ragazza che comincia un nuovo viaggio alla guida di una vecchia Volvo, lasciandosi tutto dietro le spalle e andando avanti.
Le location di ambientazione degli eventi festivalieri si moltiplicano, quest’anno – superando la proposta della sala unica che sarebbe stata limitata in modo drastico in funzionalità e fluidità dalle attuali normative – mediante un sistema di 5 schermi: 3 del Visionario, 2 del Cinema Centrale e quello dell’Arena all’aperto, allestita per 400 spettatori sul prato del Visionario.
In questo modo il FEFF 23 garantirà numerose proiezioni quotidiane, dal mattino alla sera, nella massima garanzia di sicurezza per gli spettatori.
I titoli proposti sono 63, nati durante un periodo di buio e ora pronti ad affrontare le luci dell’alba. Una potente ondata artistica (6 anteprime mondiali, 11 internazionali, 22 europee, 21 italiane) e geografica (Giappone, Hong Kong, Cina, Corea del Sud, Filippine, Malaysia, Taiwan, Thailandia, Indonesia e, new entry, Macao e Myanmar), in cui l’esperienza digitale del 2020 si unisce all’attesissimo ritorno degli appuntamenti fisici: sia quelli strettamente cinematografici, sia quelli che (secondo tradizione) animeranno il cuore della città.
Assieme al Far East Film Festival, supportato dai main sponsor Amga Energia & Servizi brand commerciale del Gruppo Hera e CrediFriuli, ritorna anche il FEFF Campus, la scuola di giornalismo per giovani talenti orientali e occidentali capitanata da Mathew Scott e proposta in modalità on line. Dal 30 giugno al 2 luglio, poi, ritroveremo ‘Ties That Bind’, il workshop di coproduzione Asia-Europa, e ‘Focus Asia’, l’area Industry del Festival, con la sezione Far East in progress (la prima e unica piattaforma europea dedicata ai film asiatici in post-produzione), la nuova sezione Second Hand Market, il Project Market e un fitto calendario di webinar.
Grazie alla collaborazione con Rai 4 anche la televisione sarà in grado di restituire ai suoi spettatori l’atmosfera del FEFF grazie al rodatissimo ciclo ‘Missione: Estremo Oriente’, mentre il Festival diventerà per la prima volta ‘FEFF on Tour’, un evento diffuso realizzato assieme alla Tucker Film e sincronizzato con i 9 giorni di programmazione. Un’esperienza di viaggio, un’avventura, che porterà in oltre 20 sale italiane quattro gioielli asiatici: due dell’anno scorso – “Better Days” di Derek Tsang (entrato nella finalissima degli Oscar) e “IWeirDO” di Lyao Ming-Li – due di quest’anno, “Wheel of Fortune and Fantasy” di Hamaguchi Ryusuke e “Shock Wave 2” di Herman Yau.
Proprio all’esplosivo “Shock Wave 2”, interpretato da un vulcanico Andy Lau, spetterà il compito di aprire il FEFF online, sulla piattaforma gestita con il supporto tecnico di MYmovies.
L’Opening del FEFF on site sarà la International Festival Premiere del nuovissimo film di Zhang Yimou (l’autore, tra gli altri, di “Lanterne rosse”, 1991): “Cliff Walkers”, un film epico in costume, girato come un thriller, che riesce ad evitare le trappole della propaganda politica e a conquistare il pubblico grazie a un ritmo serratissimo e a una tensione incalzante.
Non tanto l’idea di vincere, che appartiene all’epica e alla retorica, quanto l’idea di provare a vincere, che appartiene invece alla cronaca (individuale e collettiva) di ogni giorno sembra essere il filo rosso che connette larghissima parte dei film in programma (46 titoli in concorso, 6 documentari, 2 classici restaurati, 2 focus). Provare a vincere nello sport, con quattro titoli dedicati alla boxe (“Blue”, “One Second Champion”, “Underdog: Part One” e Part Two); sulla disabilità, con “Zero to Hero” (World Premiere); sul terreno dei sentimenti, come accade in “Madalena” (World Premiere e primo film macanese della storia del FEFF); contro i pregiudizi, come nel bellissimo melò giapponese “Midnight Swan”; infine, sul fronte di guerra, nello spettacolare blockbuster cinese “The Eight Hundred/800 Eroi”.
La Sezione speciale del FEFF 23 è dedicata agli ‘Hong Kong New Talents’, 8 titoli che rilanciano l’industria creativa di Hong Kong puntando su altrettanti giovani talenti alle prese con l’opera prima o seconda: una vera e propria ‘new wave’. Si tratta di nuovi drammi, commedie e noir ambientati sulle strade sporche e vivacissime della metropoli. Creati con budget contenuti, sono film carichi di idee attuali, moderne, inedite e personali.
L’omaggio del Festival (con 4 lungometraggi) è dedicato a Eddie Garcia, un’autentica leggenda nelle Filippine, con 659 film all’attivo come attore e 37 come regista: nato nel 1929 a Sorsogon, nella provincia di Bicol, tra il 1949 e il 2019 Eddie ha interpretato pellicole di tutti i tipi, dai celebri classici degli anni Cinquanta ai film ‘d’autore’ dell’ultimo decennio, e ha diretto una trentina di film dai primi anni Sessanta agli anni Novanta, cimentandosi in tutti i generi del cinema popolare: film d’azione, bellici, melodrammi, commedie. La sua vita e la sua lunghissima carriera costituiscono una vera e propria epopea cinematografica.
Il focus 2021 (4 titoli) è, invece, incentrato sul mondo cinematografico di Yoon Jong-Bin, conosciuto per il suo pluripremiato “The Unforgiven” (2005), figura chiave del cinema coreano ma ancora in attesa di ricevere il riconoscimento internazionale che merita. Il regista possiede un talento unico nel creare universi dark, violenti, gangsteristici, epici e spettacolari, arricchiti di riflessioni e analisi critiche sul presente e sulle dinamiche sociali e politiche dell’oggi.
Il FEFF 23 presenta in World Premiere anche il nuovo e personalissimo film del regista Fruit Chan, vecchio amico e frequentatore della manifestazione: “Coffin Homes” è un mosaico di storie e personaggi che ruotano intorno allo sfrenato e spietato mercato immobiliare di Hong Kong.
Infine, ritorna al FEFF di quest’anno anche la particolare sezione dedicata al fumetto: dopo la realizzazione di esposizioni dedicate ad autori giapponesi, cinesi e coreani – tra i quali Yan Cong, Yuichi Yokoyama, Ancco, Zuo Ma, Yoshiharu Tsuge – si inaugura un nuovo ciclo di iniziative con due incontri sull’immaginario giapponese. Il primo è con Dario Moccia l’apprezzato streamer e autore di “Big in Japan”, il secondo con Igort, il primo occidentale invitato in Giappone a scrivere e disegnare i propri manga, che sarà ospite al festival Vicino/Lontano (Udine, 1/4 luglio 2021).