Venerdì don Giovanni Perini all’auditorium Sant’Antonio
Appuntamento alle 21
CASALE – Il professor don Giovanni Perini, docente di Sacra Scrittura della Diocesi di Biella, ma anche ex direttore della Caritas locale quindi esperto dei problemi delle vecchie e nuove povertà, è il relatore invitato da Monsignor Luciano Pacomio a dare inizio venerdì 1 ottobre 2021 alle ore 21 presso l’Auditorium Sant’Antonio (l’ex chiesa di Sant’Antonio) in via Leardi a Casale Monferrato, alla terza fase di “Crescere con la Parola” l’ iniziativa di “Cantiere Speranza” che, mettendo al centro la lettura diretta e sapienziale della Parola di Dio, vuole essere a servizio della grande convocazione sinodale della chiesa italiana.
All’illustre cattedratico, dopo la lezione dei giorni scorsi tenuta dal professor Pagazzi, la consegna di illustrare la parte iniziale del sesto capitolo degli Atti degli Apostoli, il testo che Papa Francesco ha allo stesso modo consegnato alla sua Diocesi per una lettura cursiva in vista del Sinodo.
Spiegano gli organizzatori: “Nel capitolo è presentata la scelta concreta, a seguito della grande crescita della Chiesa, di designare dei nuovi ministeri prendendo ispirazione da Gesù. Ormai si erano costituiti due gruppi: il primo formato dai cristiani di Gerusalemme, l’altro dai giudei della diaspora più aperto agli scambi col mondo pagano. Hanno due lingue diverse, l’aramaico e il greco, e tra i due gruppi sorgono subito incomprensioni.
La comunità affronta, però, il problema a partire dal caso concreto costituito dal fatto che ci si lamenta che vengano trascurate le vedove degli ellenisti. Dal conflitto quindi con la nomina di sette diaconi ellenisti si va nella direzione di una espansione e crescita del servizio della carità.
Questa, come hanno chiarito negli ultimi anni i biblisti non è l’ istituzione del ministero del diaconato, ma la descrizione del primo conflitto che si affronta nella comunità cristiana attestante la debolezza umana di ogni membro della chiesa. Ci si converte al cristianesimo continuando a seguire, in questo caso, le tradizioni giudaiche e settarie che contraddicevano apertamente il Vangelo di Gesù.
E’ la difficoltà che rischia la Chiesa in ogni epoca e che spinge molti cristiani a pensarsi come una piccola cittadella assediata da nemici dell’ortodossia senza riuscire a distinguere tra coloro che forse nemici lo sono davvero e invece i molti uomini di buona volontà che ci interpellano nella loro differenza e nella ricchezza originale. Occorre, invece, avere fiducia nello Spirito Santo che toglie la muffa alla Chiesa e che non può mai essere sequestrato da pezzi di chiesa conto altri pezzi. Nessuno può volere la Chiesa frullato dove tutti sono simili e i dissidi si risolvono facendo finta di niente. I conflitti vanno invece affrontati e va detto ai credenti che essi in sé non costituiscono una minaccia, ma una palestra per allenarci tutti all’ascolto, alla pazienza ma anche alla individuazione di soluzioni. Rassegnarsi al conflitto è altrettanto discutibile che ignorarlo”.