L’ira del Pd in un consiglio ricco di polemiche sul ‘caso’ PalaEnergica
La cronaca e gli scontri della seduta dello scorso giovedì
CASALE – Quello dello scorso giovedì a Casale è stato un consiglio comunale ricco di polemica. Diversamente (d’altronde) non poteva essere visti i malumori scatenati nei giorni precedenti da due veri e propri ‘casi’: il primo, legato alla denominazione del palazzetto dello sport – che si chiamerà sì PalaEnergica, mantenendo però l’intitolazione a Paolo Ferraris – mentre il secondo, riguarda la presentazione del libro dedicato a ‘donna Rachele’ di Edda Negri Mussolini, nipote del duce, nei locali di Palazzo San Giorgio lo scorso 25 settembre.
All’ordine del giorno il tema principe è stato il bilancio consolidato 2020 del ‘Gruppo Amministrazione’ del Comune di Casale che, sostanzialmente, raggruppa le società e gli enti partecipati del Comune. Tra questi quindi spiccano i nomi di Amc (proprietaria del 100% di Energica) e Cosmo. Come prevedibile, l’argomento in causa ha così favorito scontri animati a più riprese. A presentare il documento, come più volte accaduto nel corso della serata, è stato l’assessore al Bilancio Giovanni Battista Filiberti: «La valutazione complessiva fotografa una situazione di solidità» ha spiegato.
PalaFerraris/PalaEnergica
A rompere il già precario idillio è stato infatti Roberto Milano (Pd), autore del primo intervento dopo l’introduzione di Filiberti: «A preoccuparmi sono il futuro delle aziende partecipate, soprattutto per quanto riguarda Energica, con la crisi energetica che incombe, e le sponsorizzazioni, che rischiano di far deragliare certi valori come la memoria di Paolo Ferraris».
L’allusione al palazzetto dello sport nelle parole di Milano è chiara, ed è la causa dello scoppio del primo ‘giallo’ della serata con il presidente Fiorenzo Pivetta che chiede al consigliere di non sviare il tema della discussione, a sua volta ripreso da Giorgio Demezzi (Ritrovare Casale), che nel mentre viene attaccato dal leghista Stefano Fava. Tornata la calma, Milano sferra l’ultima ‘stoccata’: «L’episodio del 25 settembre, con il Comune che sponsorizza la presentazione di un libro che contiene frasi che sembra elogiare le azioni di Mussolini, è un esempio di una deriva politica che utilizza strumenti del Comune e della cittadinanza per scopi politici».
Microfoni tentennanti
La risposta del primo cittadino Federico Riboldi non si è fatta attendere anche se – essendo collegato online – non è stata del tutto comprensibile, verosimilmente anche a causa di un malfunzionamento dell’impianto audio in Sala Consiliare (che ha scatenato l’ira di altri due dem, il capogruppo Luca Gioanola e Fabio Lavagno che hanno rimproverato a Pivetta mancanza ‘di polso’ nella gestione del dibattito): «Non c’è nessun cambio di denominazione del palazzetto, bensì un affiancamento: la prossima settimana incontreremo l’associazione Paolo Ferraris per sottoporre le nostre riflessioni sul naming PalaEnergica. Per quanto riguarda la presentazione del libro, questa è stata organizzata dall’associazione ’11° Fanteria Casale‘ nell’ambito di un evento culturale più ampio. Per questo abbiamo deciso di concedere loro il locale».
Ristabilitosi l’ordine, anche Demezzi ha evidenziato quelle che secondo lui sono criticità: «Il sindaco ha detto che Energica è la cassaforte del Comune, ma questa cassaforte è alimentata dai cittadini. Sulla sponsorizzazione forse sarebbe giusto fare un passo indietro». Un monito è arrivato quindi ancora dall’ex onorevole Lavagno: «Energica pensi a cosa fare con il caro bollette, ci vuole sobrietà anche con il mecenatismo» che con un tono tutt’altro che raccomodante ha messo in evidenza l’assenza tra i partecipanti del vice sindaco Emanuele Capra e dell’assessore Vito De Luca, delegati rispettivamente ai rapporti con Amc e Cosmo, e per tanto non interpellabili.
Deluso, infine, Filiberti: «Dietro a un bilancio consolidato c’è un lavoro da parte degli uffici tecnici che dura mesi, peccato che a questo consiglio non importi niente, visto che si è parlato di tutto tranne che di questo». I voti favorevoli di Lega, Fdi, Forza Italia e Difesa e Ripresa(e di Alessandro Abbate ed Ettore Bellingeri) hanno quindi permesso che il bilancio fosse approvato. Contrari invece i due gruppi di minoranza.