Addio a Vittoria Zorz, più di una ‘semplice’ bidella
Il ricordo dell'amica e insegnante Marina Quaglio
CASALE – È morta nella notte tra venerdì e sabato a 79 anni Vittoria Zorz, storica bidella prima della scuola di Casale Popolo e poi della XXV Aprile a Casale. Nonostante fosse in pensione ormai da tempo il segno che ha lasciato nelle persone che ha incontrato è stato grande, e indelebile.
Le esequie della ‘Vitto’, come veniva chiamata dagli amici, si terranno domani, martedì, alle 10 alla chiesa di Oltreponte. Sempre nella stessa chiesa, questa sera alle 21 sarà celebrato il rosario.
La ricorda così l’insegnante Marina Quaglio.
«Cara Vittoria,
ti vedo passare sul ponte in sella alla tua bicicletta. Stai andando al mercato, comprerai il pesce per Gaia, la verdura fresca, la frutta buona. Spenderai una parola gentile con tutte le persone che incontrerai, e tu di persone ne conosci tante! Se incrocerai qualche maestra che ha lavorato alla XXV Aprile, la “tua” scuola, parlerete di bambini ormai adulti, di come la scuola, in tua presenza, era una reggia fiorita, perfetta, pulita e ordinata. Scherzerai con i proprietari dei vari banchi che visiterai, col tuo accento veneto che non hai mai perso, le tue battute pronte, la tua ironia, la tua simpatia. Poi volerai a casa, carica di borse e pacchetti. C’è il pranzo da preparare, forse Gaia e Tommaso saranno tuoi ospiti a pranzo, e poi meglio preparare le polpette al sugo per Gianluca e c’è da dare una mano a Milena con gli asciugamani del negozio, per renderli belli morbidi come solo tu sai fare. In mezzo c’è anche lo spazio per preparare una delle tue torte superlative, magari quella con mascarpone e marmellata…
Un giorno, cara Vittoria, sono venuta a prenderti. Dovevamo andare insieme alla XXV Aprile dove si festeggiava un pensionamento. Tante volte abbiamo chiacchierato tu ed io, ma quella volta me la ricordo particolarmente. Ci abbiamo messo dieci minuti a caricare la macchina, perché tu avevi preparato dolcetti e torte di ogni tipo. Poi sei salita in macchina, elegante e sobria, come sempre, abbiamo parlato e ti ho ammirata per la tua semplice perfezione, capace con un gesto o una parola di esprimere un sentimento e di rendere partecipe chi era con te. Parlarti è sempre stato un piacere, ascoltarti un insegnamento.
Hai dato tanto nella tua vita, tanto amore, tanta presenza, tanta allegria, tanta simpatia, tanto lavoro, tanta disponibilità, tante torte… E poi, in un giorno di ottobre, discreta come sempre, senza disturbare nessuno, sei passata oltre il velo, lasciando in chi ti ha conosciuta ed amata un ricordo dolce e indelebile.
Ciao cara e indimenticabile Vittoria. Se pedali ancora, in quel mondo nuovo e a noi sconosciuto, insieme al tuo Giovanni, sulle piste ciclabili del cielo guarda verso di noi e benedici i tuoi amati figli e i tuoi nipoti.
Nel mio cuore c’è un posto speciale per te».
Marina Quaglio