Storie dal fascismo alla Liberazione domenica alla Comunità Ebraica
Volume di Laura Nosenzo e Loredana Dova
CASALE – Domenica 17 ottobre alle 16 alla Comunitá Ebraica di Casale Monferrato si presenta il libro ‘Io c’ero, cinquantuno storie dal fascismo alla liberazione’ di Laura Nosenzo e Loredana Dova. Le autrici saranno presenti all’incontro moderato da Massimo Biglia.
Spiegano gli organizzatori: «La guerra, il fascismo, la Resistenza, la libertà: quali sentimenti intimi, legati a ricordi personali spesso mai raccontati, conserva chi ha vissuto quel periodo?
Quali confidenze, pensieri, emozioni di chi ha fatto il partigiano e la staffetta, o semplicemente di chi allora era bambino, sono pronti a riemergere 76 anni dopo la Liberazione?
Io c’ero propone cinquantuno storie, per gran parte inedite, raccontate nell’Astigiano dalla viva voce dei testimoni. E se questi ultimi non possono più raccontare, perché non ci sono più, ci pensano i figli a risvegliare le memorie attraverso oggetti, inattesi e sorprendenti, dei loro padri e delle loro madri legati alla guerra partigiana.
Un modo, anche questo, per ricordare che la libertà non è mai scontata e che per tenere allenata la memoria occorre coltivarla ogni giorno. Partecipare… è e sarà un modo, anche questo, per ricordare che la libertà non è mai scontata e che per tenere allenata la memoria occorre coltivarla ogni giorno».
Laura Nosenzo
Giornalista e scrittrice astigiana, è al suo settimo libro, gli ultimi tre pubblicati da Araba Fenice (Le stagioni di Gim. Storia di
un uomo straordinario in un giardino speciale, 2009; Gli arazzi nelle vigne. Storia dell’Arazzeria Scassa, 2010; Il senso dell’acqua, 2014). Tra le sue ideazioni, il volume per bambini La città dei dolcetti e altre meraviglie e il sito web www.sos-donna.it contro la violenza alle donne. Per la sua attività giornalistica in diversi quotidiani ha ritirato premi nazionali
e regionali. Io c’ero raccoglie la testimonianza della mamma dell’autrice, Teresa Ebrille, la giovane staffetta Treccia.
Loredana Dova
Insegnante di lettere alla scuola media di Neive, vive a Castagnole Lanze dove cura la pubblicazione del periodico La voce di
Castagnole. Per Araba Fenice ha pubblicato Dante Giacosa, l’ingegno e il mito (2008). È coautrice di alcuni libri, tra cui Un orizzonte un po’ più in là (2006) sul rapporto speciale tra Castagnole e il gruppo musicale dei Nomadi. Per La Voce ha pubblicato Sotto un’unica bandiera. Cronache castagnolesi del Risorgimento (2011). Io c’ero propone il racconto del papà dell’autrice, Giuseppe Dova, ragazzino durante la guerra.
Insieme le autrici hanno lavorato al volume Inventario dopo la piena. 1994-2004 dieci anni dopo l’alluvione del Tanaro (Impressioni Grafiche).
Massimo (Max) Biglia
Tra il dire e il fare, le stagioni non sono più quelle di una volta mentre io, pressappoco, sono quello di qualche momento fa.
Nato a Torino nel 1971 ma monferrino d’abito, una persona in cui la felicità scorre spedita nelle vie di comunicazione, uno
scrittore scritturato ma che si dedica anche ad una professione per coinvolgimento: l’educatore. Dopo gli studi e alcune esperienze lavorative all’estero ha intrapreso un percorso di circa vent’anni presso l’associazione Anffas di Casale Monferrato, realtà che si occupa di famiglie e ragazzi con disabilità, intrecciando collaborazioni con la Lega del Filo d’oro di Osimo (AN), la Psichiatria di Casale Monferrato e altre realtà territoriali. “Nel 2016 avevo il desiderio di dedicarmi ad altro, e un’opportunità mi ha consentito di entrare nel mondo della scrittura e della comunicazione. Il richiamo per il sociale e una nuova piacevole sfida mi ha portato, nel settembre 2019 a “rimettermi in gioco” e a collaborare con una comunità educativa per minori in situazioni di disagio”. Partigiano culturale, appassionato di cinema e fotografia ha realizzato alcune ricerche e documentari a tema “memoria”. Vive la quotidianità con il credo che a volte basta poco, basta una buona idea, un amore che duri davvero e un bagaglio per un viaggio con le ambizioni che si muovono veloci e imprevedibili. “E io, con i miei limiti e le mie responsabilità ce
la metto tutta per fare la mia parte”.