In piazza contro il Green Pass. Abbate: «Dove sono i giovani? Questa è la nostra guerra»
La manifestazione in piazza Mazzini di quest'oggi
L'esponente della Lega: «Sono stati la parte migliore dell'Italia»
CASALE – Sabato scorso circa 70 persone – ‘guidate’ dal consigliere comunale di Italexit Alessandro Abbate e dal leader monferrino di Vox Alberto Costanzo – hanno protestato contro la legge che prevede l’obbligo di Green Pass in piazza Mazzini a Casale e per manifestare solidarietà ai portuali di Trieste. A quasi una settimana di distanza arriva un duro commento di delusione da parte del capogruppo della Lega a Palazzo San Giorgio Alberto Drera, che dichiara di aver assistito all’evento grazie alla diretta di una web radio locale.
«Ho ascoltato da parte dei manifestanti un turpiloquio di tesi antiscientifiche senza basi solide ma fondate su informazioni reperite nei vari siti che diffondono fake news o su strampalati canali Telegram. La cosa che mi ha ferito maggiormente – ammette Drera – sono state le parole irriverenti nei confronti dei giovani, che a detta degli organizzatori e dei manifestanti si sono trincerati dietro a comportamenti indifferenti.
In piazza contro il Green Pass. Abbate: «Dove sono i giovani? Questa è la nostra guerra»
La manifestazione in piazza Mazzini di quest'oggi
Credo che i giovani invece siano stati la parte migliore dell’Italia. Nonostante secondo i dati scientifici a disposizione sarebbero stati la categoria che avrebbe avuto minori effetti collaterali da un eventuale contagio, hanno deciso responsabilmente di vaccinarsi salvaguardando loro, i loro parenti e le persone più fragili presenti all’interno della società».
E riguardo attacchi lanciati da Abbate, che aveva accusato i giovani di «essersi vaccinati solo per andare al bar o in vacanza» la replica non lascia spazio a equivoci: «Credo che queste affermazioni non siano coerenti con la realtà e che chi ha deciso di vaccinarsi lo ha fatto responsabilmente e con coscienza. Ma anche se alcuni si fossero vaccinati per poter accedere ai locali credo che non ci sarebbe nulla di male dal momento che l’uomo è un animale sociale e che di conseguenza necessità della socialità, elemento indispensabile per ogni essere umano.
Bisognerebbe fare più aperitivi e cene con gli amici sia per aiutare le attività in difficoltà in questo momento sia per non trincerarsi dietro ai propri schermi isolandosi dalla collettività, schermi che spesso diffondono notizie false e che devono essere filtrate e non prese per verità assolute. Immancabile è anche stata la retorica sulla dittatura fascista in cui stiamo vivendo».
Anche in questo caso, la posizione dell’esponente del Carroccio è netta: «Fossimo realmente in una dittatura nessuno di noi avrebbe la possibilità di propugnare le proprie tesi su un social network o di scendere in piazza a manifestare contro i provvedimenti del governo. Fossimo in una dittatura sabato vi avrebbero rapidamente tolto la parola e, chissà, magari incarcerati, ma fortunatamente ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, anche se basate su cose non vere o comunque tendenziose.
La cosa più esilarante che ho sentito è stata che Amazon ha aumentato gli stipendi del 4% ai propri lavoratori per potersi pagare i tamponi e in virtù di questo tutti dovremmo iniziare ad acquistare solo da Amazon. Per i manifestanti, quindi, non importa quali siano le condizioni lavorative, gli orari e la retribuzione, se Amazon consentisse ai propri lavoratori di fare i tamponi in maniera gratuita allora tutti dovremmo supportarla. Io credo che invece a dover essere supportati, specialmente in questo periodo, debbano essere i piccoli commercianti che faticano ad arrivare alla fine del mese».
Quindi il focus si sposta nuovamente sulle nuove generazioni: «Se realmente vogliamo che i giovani si avvicinino alla politica e alle tematiche pubbliche dobbiamo iniziare ad interessarci ad argomenti seri e sentiti dagli stessi. Vogliamo parlare per i giovani e ai giovani? Iniziamo a fare manifestazioni contro il precariato, contro contratti che non consentono di avere una stabilità economica e di conseguenza di formare una famiglia. Interessiamoci di politiche per il sostegno alla natalità, uno dei temi più importanti in questa nazione.
I giovani si sono allontanati dalla politica ed è un dato di fatto, ma dubito che possano tornare ad interessarsi se invece di capire le reali necessità degli stessi ci si limita ad attaccarli perché non prendono parte a manifestazioni come quella di sabato, che non hanno come obiettivo la risoluzione dei problemi più pressanti che li riguardano in prima persona. Abbandoniamo i siti che diffondono notizie false e informiamoci su canali affidabili. La complessità degli eventi che stiamo vivendo non può essere spiegata dal signor ’Napalm 51’ sul canale Telegram ‘Basta Dittatura’ in poche battute» conclude.