Finalmente siglato il protocollo per le ferrovie
Finalmente il tanto atteso protocollo per il ripristino e la gestione coordinata del servizio interregionale sulle linee tra Casale Monferrato…
La richiesta di Federico Riboldi (Casale), Stefano Tonetti (Candia), Marco Facchinotti (Mortara)
CASALE – È un appello congiunto quello lanciato questa mattina a Ponte Sesia – proprio nel punto dove l’inondazione dello scorso autunno aveva distrutto provinciale e binari – dai sindaci di Casale Federico Riboldi, di Candia Stefano Tonetti e di Mortara Marco Facchinotti, affinchè presto ci sia un treno sulla tratta, di meno di 30 km, che collega la Lomellina al Monferrato e viceversa.
Nel corso degli ultimi mesi Rfi ha investito sul ripristino della ferrovia da tempo ferma, circa 10 milioni di euro. I lavori, al netto della pandemia e dell’esondazione del Sesia di poco più di 12 mesi fa, sono sostanzialmente finiti.
Eppure, e sembra un paradosso, non c’è ancora l’ombra di una data per il passaggio del primo vettore: un obiettivo che permetterebbe ai casalesi di raggiungere più rapidamente Milano (Porta Genova) e ai lomellini Casale.
Finalmente siglato il protocollo per le ferrovie
Finalmente il tanto atteso protocollo per il ripristino e la gestione coordinata del servizio interregionale sulle linee tra Casale Monferrato…
Riboldi ringrazia e accusa. Il plauso è per Rfi, le critiche invece sono per Trenitalia: «Sarebbe un paradosso aver speso milioni e non avere il treno». Il primo cittadino torna, e non è la prima volta, su quanto veniva dichiarato tre anni fa, quando la Regione e il Comune erano retti da amministrazioni di centro-sinistra, e non risparmia punzecchiature: «La Regione firmo un protocollo a sei mesi dalle elezioni dando per certa la riattivazione, quel giorno ho festeggiato ma oggi dico che siamo stati presi in giro da false promesse, servono atti e fatti concreti».
Stefano Tonetti cita la volontà come chiave per risolvere lo stallo che si definisce figlio del contenzioso in essere tra Regione Piemonte e Trenitalia: «Un anno fa qui non c’era più la provinciale ma io e Federico (Riboldi nda) ci siamo attivati e con le province ci siamo riusciti, segno che quando la politica vuole i mezzi si trovano. Rfi ce l’ha messa tutta e oggi noi chiediamo risposte per due territori storicamente uniti, perchè si metta fine agli errori del passato».
Marco Facchinotti ricorda anche che all’accordo del gennaio 2018 si parlava anche della linea per Vercelli, ora nel concreto ancora più improbabile che allora: «Credo sia giunto il momento di spingere verso Trenitalia. C’è un’esigenza forte dei lomellini e dei monferrini, facciamo sentire forte la nostra voce».
Con i tre sindaci anche il vicepresidente della provincia di Pavia Daniela Bio: «Siamo territorio di confine, cerchiamo di coinvolgere anche le prefetture».
Ora che la linea è finita, si potrebbe addirittura temere che quando, finalmente (perchè prima o poi avverrà) si sarà trovato il treno da farvi transitare, il passare del tempo avrà ‘rovinato’ rotaie e infrastrutture adesso perfette, rendendo necessari nuovi interventi manutentivi e di ristrutturazione, un paradosso dove, anzichè un cane che si morde la coda, si passerebbe da un binario senza treno a un treno senza più i binari.
In concreto, cosa si farà? I presenti hanno anticipato mozioni nei consigli comunali e nei consigli provinciali. Riboldi spera nell’opera di mediazione dell’assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi: «Oggi sottolineiamo una stortura evidente, di due enti figli della stessa madre (Rfi e Trenitalia nda), per questi 27 km siamo indietro rispetto all’unità d’Italia» la provocazione.