Lungo il Po una foresta ‘condivisa’: migliaia di piantumazioni nell’Alessandrino
Il progetto di piantumazione presentato da Regione e Ente-Parco
TORINO – Operare interventi di contrasto al processo di cambiamento climatico attraverso un massiccia opera di piantumazione lungo il tratto piemontese (e le aree circostanti) del Grande Fiume: è questo l’obiettivo che l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vuole raggiungere attraverso il progetto ‘Foresta Condivisa’, presentato in Regione Piemonte questa mattina.
Una foresta che sarà a completa disposizione della cittadinanza, come ha spiegato il vice presidente della Regione Piemonte Fabio Carosso: «Non solo gli enti, ma anche diverse associazioni – Rotary International su tutte – hanno contribuito e possono contribuire in maniera attiva alla piantumazione. È un’iniziativa aperta a tutti, e che magari verrà discussa nelle scuole. Credo che debba essere estesa anche agli altri parchi regionali e nazionali».
E diventa importante in un contesto come questo, agire da esempio: «Stiamo anticipando quello che sta emergendo dal Cop 26 di Glasgow. Stiamo ‘dando il là’ per mettere in atto azioni concrete. Questo territorio ha dato tanto a livello industriale ma ora è il momento di pensare anche all’aspetto ambientale».
I numeri
La ‘foresta’ arriverebbe a estendersi per circa 200 chilometri attraversando un’area di circa 500 ettari e che interessa 53 Comuni in 4 province (Alessandria, Vercelli, Cuneo, Torino). Di questi, 33 sono già stati interessati da questi interventi. Il costo di ogni piantina si aggira sui 20 euro, che comprendono anche la manutenzione per un certo periodo. L’obiettivo è ambizioso: riuscire a piantare un milione e mezzo di alberi. Fondamentale sarà la (si spera) crescente collaborazione nel tempo anche dei soggetti privati: «È un progetto che si avvale del territorio disponibile, quindi che agisce su terreni di proprietà pubblica, ma ciò non esclude la possibilità che qualche privato possa mettere a disposizione qualche terreno» ha detto il presidente dell’Ente-Parco Roberto Saini.
«Diventa importante informare»
«Quest’operazione – ha continuato Saini – avrà un vero e proprio impatto sul paesaggio e sul sistema paesaggistico con benefici anche sul piano turistico ed economico. Diventa importantissimo comunicare e informare la collettività sulla possibilità di contribuire alla realizzazione di quest’opera». I cittadini interessati possono contattare l’Ente-Parco per effettuare una donazione.
Un ultimo accenno alla scuola lo ha fatto in conclusione ancora Carosso: «A noi il compito di accompagnare i più giovani a questa tanto nominata transizione ecologica, è giunto il momento di cambiare mentalità».
I Comuni interessati
Il tratto di fiume interessato è quello che da Casalgrasso a Isola Sant’Antonio. Di seguito la lista dei 53 Comuni.
In provincia d’Alessandria
- Piovera
- Bassignana
- Bosco Marengo
- Bozzole
- Camino
- Capriata d’Orba
- Casal Cermelli
- Casale Monferrato
- Castelnuovo Scrivia
- Coniolo
- Frassineto Po
- Gabiano
- Isola Sant’Antonio
- Moncestino
- Morano sul Po
- Pecetto di Valenza
- Pontestura
- Predosa
- Valenza
- Valmacca
In provincia di Vercelli
- Cigliano
- Crescentino
- Fontanetto Po
- Livorno Ferraris
- Palazzolo Vercellese
- Saluggia
- Tricerro
- Trino
In provincia di Torino
- Baldissero Torinese
- Brandizzo, Brusasco
- Carignano
- Carmagnola
- Castagneto Po
- Cavagnolo
- Chivasso
- La Loggia
- Lauriano
- Lombriasco
- Mazzè
- Moncalieri
- Monteu Da Po
- Pino Torinese
- Rondissone
- San Mauro Torinese
- San Sebastiano Da Po
- Torino
- Torrazza Piemonte
- Verolengo
- Verrua Savoia
- Villareggia
- Villastellone
In provincia di Cuneo
- Casalgrasso