Anmil all’Eternit Bis: «È nostro dovere stare vicini alle famiglie dei lavoratori»
A rappresentare la sezione di Alessandria di fronte alla Corte d'Assise c'era il presidente Roberto Mandirola
NOVARA – Sono stati esauriti in poco più di due udienze tutti i testi di parte civile al processo Eternit Bis che vede al banco degli imputati il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario con dolo eventuale di 392 vittime dell’amianto.
L’ultimo testimone è stato proprio Roberto Mandirola, presidente di Anmil Alessandria, che ha rilasciato una breve deposizione di fronte alla Corte d’Assise di Novara lo scorso lunedì, 15 novembre. «Essere vicini a queste famiglie non è per noi solo un dovere; ci sentiamo colpiti ogni volta che un lavoratore muore a causa dell’attività lavorativa e ne riporta sulla propria pelle i danni per il resto della sua vita – ha dichiarato – e l’attenzione verso i congiunti, per il loro dolore e per la grave ripercussione nel nucleo familiare stesso di una perdita non deve rimanere confinata solo nelle aule dei tribunali. La nostra presenza vuole mirare proprio a restituire dignità e rispetto per un dolore che nessuna somma potrà ripagare, ma non per questo i colpevoli devono rimanere impuntiti».
Anmil si occupa da anni di realizzare progetti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema della sicurezza sul lavoro e, in particolare nel Casalese, ha già diverse volte affrontato il caldo tema amianto e il caso Eternit. Per questo si è costituita parte civile al processo Eternit Bis. Ad assistere l’associazione è l’avvocato Alessandra Guarini.