In bar e ristoranti, perchè nessuno mi chiede il Green Pass?
Ci scrive un nostro lettore
CASALE – Nei giorni scorsi un nostro lettore di Casale ci ha inviato una lettera sulla sua esperienza di queste ultime settimane. Di seguito la trovate in forma integrale.
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Gentile direttore, le scrivo da Casale. Qualche giorno fa, il 14 dicembre, ho letto sul vostro sito internet che la Polizia Locale della mia città si è impegnata a fondo nel controllo dei Green Pass.
Una settimana dopo, proprio mentre le sto scrivendo, ho letto di un nuovo controllo: due dipendenti di un locale di ristorazione erano senza pass. Sono stati multati con la titolare. In pochi giorni gli agenti della locale hanno identificato oltre 500 persone e verificato 38 locali, riscontrando una sola violazione oltre a queste due, di una persona sprovvista di certificazione alla fermata di un bus.
Bene si dirà.
Eppure, dopo aver verificato per esperienza diretta come stanno le cose a Casale, ritengo che quella che viene raccontata sia una bella bugia, a fronte di una brutta verità. Nella mia città e nel circondario, salvo sporadiche occasioni, il Green Pass non viene controllato all’ingresso delle attività dove si consuma da seduti. Perciò l’unica ipotesi che mi viene in mente è che gli agenti siano stati incredibilmente sfortunati, oppure che lo sono stato io…
Quattro settimane fa con alcuni amici ho prenotato la cena in un noto ristorante. Eravamo in cinque. Ai primi due il pass è stato controllato ‘a vista’: “Ce l’avete?”. Risposta “Sì”. Controllo finito. Agli altri tre, sopraggiunti dopo 5 minuti, nemmeno quello.
La settimana dopo un’altra cena, in pizzeria. Eravamo sei persone. Nessuno ci ha chiesto nulla e, ho guardato, nessuno ha chiesto nulla ad alcuno degli altri clienti, almeno una cinquantina, che si sono avvicendati per il locale durante la serata. Dopo cena abbiamo deciso di proseguire la serata e di bere un amaro in un bar del centro, affollatissimo come pre Covid. Ci sediamo, ordiniamo, consumiamo e paghiamo. Nessuno ci ha chiesto nulla.
Due settimane fa sono andato con un amico al ristorante cinese. Che sorpresa, mi hanno chiesto il Green Pass prima di farmi sedere. Una mosca bianca perché il weekend successivo ho partecipato a una festa in un ristorante del circondario. Al tavolo eravamo 20-25 persone. Nessun controllo, a nessuno di noi, e camerieri che a partire da metà servizio giravano per i locali con mascherine assenti o abbassate.
La stessa cosa mi è successa il weekend appena terminato. Noto ristorante di Casale, un altro rispetto a quello di un mese fa. Nessun controllo. Ci fanno accomodare, ordinare, mangiare, pagare e via. Niente di niente.
Direttore come se lo spiega? Come è possibile che i controlli (che ovviamente posso immaginare avvengano a campione) siano stati così sfortunati da trovare tre sole irregolarità mentre io negli ultimi sei locali che ho frequentato sono stato controllato solo da un solerte giovane cameriere cinese? Adesso che le invio questa mail leggo che in provincia in 24 ore si sono registrati oltre 300 nuovi positivi…
Lettera firmata