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Il consigliere comunale di Italexit sulla proroga dello stato di emergenza
CASALE – Ennesimo intervento sui temi della pandemia del consigliere comunale di Italexit Alessandro Abbate. Il giovane esponente politico, eletto a far parte del parlamentino di palazzo San Giorgio tra le fila dei civici di Ritrovare Casale, da sempre strenuo oppositore del Green Pass, si scaglia contro la proroga dello stato di emergenza e denuncia discriminazioni nei confronti dei non vaccinati.
«L’ultima spiaggia è arrivata. La proroga dello stato di emergenza. – spiega – La società che ci ha presi di mira con la complicità dello Stato. I lavoratori tamponati hanno narici e portafogli rovinati, per non parlare del morale. La discriminazione da parte di gente e istituzioni nei confronti di chi, come proprio la legge consente di fare, ha scelto di non vaccinarsi è diventata ormai parte integrante della cultura di questo paese. Dagli sfottò alle minacce all’emarginazione sociale fino al pregiudizio. Dall’impossibilità di muoversi con i mezzi di trasporto pubblici fino alla sospensione dal lavoro».
Provoca Abbate e parla di richiesta di rifugio a ad altri paesi: «Tanti sono gli avvocati che si sono messi a disposizione di tutti coloro che durante il periodo più buio della nostra democrazia si sono ritrovati a fare i conti con soprusi e abusi proprio da parte di coloro che invece avrebbero dovuto difendere il popolo. Casale è tutt’ora capofila in questo, con diversi professionisti che hanno scelto anche gratuitamente di aiutare lavoratori e persone discriminate da questa che a tutti gli effetti si può chiamare dittatura moderna, diversa da quelle che storicamente conosciamo solamente nella narrazione. Ora siamo giunti al capolinea. Tra ricorsi finiti nel nulla, tra uno Stato che ha scelto di condannare il popolo dei non vaccinati (che da mesi viene escluso da tutto) e tra manifestazioni che purtroppo non porteranno più da nessuna parte, l’unico consiglio che mi sento di dare a chi, ahimè ,non potrà più sostenere i costi dei tamponi e sta rinunciando forzatamente alla propria vita, dovendo comunque però continuare a foraggiare lo Stato con le tasse, è quello di chiedere rifugio ad un altro paese, dove i diritti di tutti vengono ancora garantiti. Sono diversi i paesi membri che, nonostante la pandemia non hanno discriminato nessuno e pian piano stanno tornando alla vita di tutti i giorni. Giunti allo stato attuale delle cose dite che in Italia la situazione migliorerà? Ahimè siamo arrivati già alla fase successiva: quella del dimenticatoio. Molti lavoratori, persone comuni, hanno sperato fino all’ultimo di vedere scadere questo stato di emergenza nel mese corrente che invece come da copione e senza motivo è stato prorogato (La proroga deriva dall’esame dei dati epidemiologici che dimostrano la persistenza della trasmissione diffusa del virus nda)».
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Prosegue Abbate: «Di questa gente ora ce ne si dimenticherà, emarginandoli ulteriormente. A quale scopo? Vale la pena restare in uno Stato che ti impedisce di vivere? Istituzioni e politica continuano la propria guerra contro questa larga fetta di popolazione, inasprendo sempre di più le restrizioni e facendo terrorismo mediatico. Abbiamo perso una battaglia ma non la guerra. Io ho scelto di restare qui a combattere, d’altronde sono entrato in politica proprio per quello. Ma non tutti hanno la fortuna di potersi permettere il costo dei tamponi e la forza per continuare ad accettare questo scempio. Questa pandemia è stata anche la scusa per fermare chi come me stava lavorando a progetti per il territorio e per il futuro. Se questo paese non ci vuole più, ci dia la possibilità di essere tutelati da un altro stato membro. Vergogna».