“Ritorno in campo”, i tempi si accorciano
Il nuovo protocollo della Federazione medico sportiva italiana per la ripresa degli atleti dopo il covid
ALESSANDRIA – Le società dilettantistiche, di tutti gli sport, avevano lanciato l’allarme già nella seconda metà di dicembre, anche nella nostra provincia, quando il numero dei contagi ha iniziato a salire.
Fra le voci quella di Gabriele Tosi, allenatore dell’Acf Alessandria di calcio femminile “Perché, quando un nostro atleta, positivo al covid, si negativizza bisogna aspettare 30 giorni per effettuare la visita di idoneità e avere il via libera per riprendere l’attività, mentre i professionisti possono effettuarla subito?”. Un tempo decisamente lungo, “si rischia, alla ripresa, di avere squadre più che dimezzate”.
Una situazione che anche a livello di comitati regionali era ben chiara, “con regole simili far ripartire i campionati sarebbe molto complicato”, il pensiero di Gianni Baldin, componente del direttivo della Figc Piemonte e Valle d’Aosta, espresso a fine dicembre.
La situazione ora è cambiata con il nuovo protocollo approvato, nei giorni scorsi, dalla Federazione medico sportiva italiana, elaborato da un gruppo di medici guidato dal presidente italiano della Fmsi Maurizio Casasco (nella foto). Un “aggiornamento dei contenuti” che ha ridotto notevolmente i tempi
Ora per il ‘return to play‘ dei dilettanti bisogna attendere 7 giorni dall’avvenuta guarigione da Covid-19 accertata secondo la normativa vigente per gli atleti sotto i 40 anni, con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e che hanno ricevuto la dose booster, o hanno completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, o, ancora, sono guariti da infezione da nei 120 giorni precedenti.
I giorni di attesa salgono a 14 per gli Over 40, per chi ha anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e per gli atleti che non abbiano ricevuto la dose booster, o non hanno completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, o non sono guariti dal Covid-19 nei 120 giorni precedenti.
Quali esami
Oltre alla visita medica effettuata da uno specialista in medicina dello sport è necessario un elettrocardiogramma basale e un test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo per gli under 40, mentre per gli over 40, oltre all’ecg è richiesto un test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico.
Una volta acquisita l’attestazione di “ritorno all’attività” l’atleta può riprendere gradualmente allenamenti e attività, sempre sotto il controllo del responsabile sanitario della società sportiva per la quale è tesserato.
Per i professionisti o di interesse nazionale o internazionale, che hanno avuto una infezione asintomatica, paucisintomatica o ‘malattia lieve’, senza ricorrere a ricovero o a terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche la visita dello specialista di medicina dello sport deve essere integrata da elettrocardiogramma di base, test ergonometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e ecocardiogramma color doppler, esami che possono essere eseguiti immediatamente dopo l’avvenuta guarigione da covid-19, accertata secondo la normtiva vigente, senza ulteriori tempi di attesa.