All’Eternit Bis è il turno della difesa, ma Schmidheiny non si presenterà
A dichiararlo Alleva e Di Amato. Si tornerà in aula il 16 marzo: la Corte d'Assise attende miglioramenti della situazione sanitaria
NOVARA – Questa mattina al processo Eternit Bis, che ha al banco degli imputati Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario di 392 vittime dell’amianto, si è arrivati alla fine di una prima parte della fase dibattimentale. Con la conclusione del controesame da parte della difesa degli ultimi quattro consulenti tecnici del Pm e delle parti civili, si è di fatto esaurita l’ammissione delle prove a carico dell’imputato. A sedersi al banco sono stati: la dottoressa Irma Dianzani (per il Pm), i medici del lavoro Edoardo Bai e Pietro Barbieri e l’anatomopatologo Mauro Papotti (per le parti civili). Molti i temi analizzati dai difensori Guido Carlo Alleva e Astolfo Di Amato, dalle conoscenze nel tempo del rischio amianto per l’uomo alla rilevanza delle esposizioni più remote sull’insorgenza del mesotelioma.
Da ora in poi sarà il turno della difesa: attesi in aula prima i testi (circa un centinaio) e, a seguire, i tecnici. Niente da fare per quanto riguarda invece l’imputato. Stephan Schmidheiny, come hanno già sottolineato gli avvocati Alleva e Di Amato, non si presenterà in aula.
Per le prove a discarico si dovrà però attendere il 16 marzo. A causa del peggioramento dell’emergenza sanitaria la Corte d’Assise di Novara ha deciso di riaggiornarsi tra poco meno di due mesi, nella speranza di un miglioramento dell’andamento pandemico in Italia. Tutti i dettagli sull’udienza di oggi nel numero de ‘Il Piccolo’ di domani.