Scuole: in provincia di Alessandria 125 focolai e 244 quarantene
In tutto il Piemonte aumentano entrambi: i primi da 227 a 1486 e i secondi da 912 a 3242
Comunicazioni lente, mancato coordinamento con il Sisp e poche certezze: questi i nodi da sciogliere
ALESSANDRIA – Si è svolto ieri un incontro tra il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, Manca, il commissario strategico della Regione Piemonte Presti e le organizzazioni sindacali regionali, rappresentate da Luisa Limone (Flc Cgil Piemonte), Maria Grazia Penna (Cisl Scuola Piemonte) e Diego Meli (Uil Scuola Piemonte).
I sindacati e i coordinatori di Area V hanno elencato i principali problemi che si riscontrano nella gestione dell’emergenza Covid nelle scuole, denunciando lo stato di difficoltà, disagio e confusione dell’intera comunità educante: dirigenti, docenti, personale Ata e famiglie. E’ stata rimarcata la necessità di una comunicazione tempestiva, chiara e univoca da parte delle Asl e della Regione Piemonte, affinché le scuole possano trasmettere indicazioni precise e rispettose delle norme e dei ruoli istituzionali.
Scuole: in provincia di Alessandria 125 focolai e 244 quarantene
In tutto il Piemonte aumentano entrambi: i primi da 227 a 1486 e i secondi da 912 a 3242
Nel merito, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola hanno:
“Si è richiesto di porre attenzione alla campagna vaccinale per la fascia di età 5-11 – evidenziano i sindacati – dove risulta un’adesione ancora bassa, escludendo bambine e bambini da ogni possibile discriminazione a salvaguardia del contesto educativo. E’ fondamentale garantire salute e sicurezza per lavoratrici e lavoratori, studentesse e studenti, contemperando tale diritto con il diritto allo studio e con il rispetto dei tempi di vita e di lavoro”.
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Per la giornata di oggi è stato così convocato un Osservatorio che discuterà le varie proposte. “Una precisazione importante, recepita dalla Regione durante il confronto, riguarda le competenze dei direttori scolastici e delle scuole – chiosano i sindacati – che non possono essere di natura sanitaria, ma solo didattica e con l’invito ad attenersi solo a queste ultime nelle comunicazioni con le
famiglie”.
Secondo Luisa Limone della Flc Cgil, “servono più investimenti nella sanità e nella sicurezza. E anche inclusione e rispetto del contesto educativo, così come comunicazioni comprensibili e adeguate. Nella fase ormai di picco di un’emergenza di contagi del tutto prevedibile, ancora una volta la nostra denuncia di un pesante stato di disagio. Scuola e Sanità non sono state poste nella possibilità di lavorare insieme. Verificheremo l’impegno di Usr e Regione Piemonte di garantire alle famiglie, alle allieve e agli allievi, ai docenti, personale Ata e dirigenti condizioni nella scuola adeguate e praticabili di vita e di lavoro”.
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Aggiunge Maria Grazia Penna della Cisl Scuola: “Ritengo che molte difficoltà possano essere superate attraverso una migliore comunicazione in andata e ritorno tra Sisp e scuole, ma anche tra Regione e mondo della scuola. La sovrapposizione delle indicazioni deve essere superata da un sistema fluido e univoco: tutti devono essere messi in grado di lavorare per garantire sicurezza e diritto allo studio”.
Chiosa Diego Meli della Uil Scuola: “Il Governo e il Ministro ascoltino il grido d’allarme che arriva da chi nelle scuole ci vive giornalmente, non li lasci soli. Diano risposte e disposizioni ragionevoli, chiare e tempestive”.