Se da soli non basta c’è la ‘collaborazione diffusa’ tra 62 comuni
Alla scoperta del distretto 'Cuore del Monferrato'
MONCALVO – È una ‘squadra’ corposissima il distretto diffuso del commercio ‘Cuore del Monferrato’, 62 comuni (divisi in sette macro-aree) da due province, Alessandria e Asti, un’area di 800kmq e quasi 60mila abitanti con tanti obiettivi locali che diventano uno scopo comune. Il prossimo step è un protocollo d’intesa da approvarsi nei consigli comunali, di valenza triennale. La rete, già operativa, si svilupperà con incentivi al commercio in parte autofinanziati in parte frutto di risorse esterne, con la realizzazione di itinerari e con la creazione di una rete di informazioni coordinate. A pochi mesi dal via alle attività, i sindaci ne tracciano un primo bilancio, anche se l’auspicio è che il meglio debba ancora venire.
Promuovere eccellenze
«Il lavoro del distretto, correlandosi con gli altri consorzi e tutti gli altri enti come la Camere di Commercio, può produrre buoni risultati riuscendo maggiormente a valorizzare e promuovere le eccellenze. In quest’ottica di collaborazione diffusa un ruolo importante è rivestito dall’enogastronomia ma anche dall’artigianato: ad esempio sul territorio di Rosignano vi sono ambiti come il restauro di mobili, i ricami, le ceramiche o la lavorazione della pietra da cantone che costituiscono buone esperienze» dice Cesare Chiesa, sindaco di Rosignano.
Ciclovie e non solo
Prosegue il primo cittadino di Quattordio, Alessandro Venezia: «Da soli non basta. Il nostro territorio ha delle buone basi che vanno consolidate fino in fondo in termini soprattutto di coesione e promozione. L’incremento delle presenze sul nostro territorio certamente è uno degli obiettivi ai quali puntare per dar man forte ai nostri commercianti e alle attività che stanno guardando con interesse anche alle innovazioni come nel caso energetico e delle lavorazioni biologiche. Molti progetti si possono sviluppare a cominciare da percorsi di ciclovie e altri strumenti ed eventi che possano favorire i flussi e dunque sostenere il commercio».
Anni di desertificazione
Il comune capofila è Moncalvo, in provincia di Asti ma con tanto ad orbitare nel Casalese, l’ente ideale per sintetizzare la pluralità del distretto. «La nostra zona ha vissuto decenni di desertificazione commerciale e finalmente si è palesata l’opportunità di fare qualcosa di tangibile e concreto per rivitalizzare il commercio – spiega il sindaco Christian Orecchia – La risposta da parte del territorio è stata incredibile. Il rischio di restare schiacciati tra i distretti di Asti e Casale era concreta, ma i comuni hanno reagito reclamando i loro spazi, ora sta a noi sviluppare il progetto. In questo modo si definisce un’area dove abbondano le eccellenze, dove la fanno da padrone sicuramente la produzione vinicola, la cerca del tartufo e la zootecnia, ma anche il riso, la coltivazione della nocciola e tante altre eccellenze di nicchia. Un distretto variegato che offre molte opportunità di sviluppo di una moltitudine di argomenti. In qualità di capofila il nostro ruolo è quello di condurre questa compagine al raggiungimento degli obbiettivi che ci siamo prefissi. L’approccio adottato è quello della condivisione, si sono susseguiti diversi incontri sia on line che in presenza, a Moncalvo come sui diversi territori».