Casale si divide per il Ricordo. L'Anpi organizza un'altra celebrazione
Contestata la partecipazione del Comitato 10 Febbraio all'evento del Comune. Alla 'contromanifestazione' hanno già aderito i partiti di sinistra
Le parole del rappresentante per i partiti Rifondazione Comunista e Sinistra Europea
CASALE – A proposito del Giorno del Ricordo a Casale che, in programma giovedì, rappresenta un terreno di aperto scontro tra amministrazione e minoranza, interviene anche Alberto Deambrogio per i partiti Rifondazione Comunista e Sinistra Europea.
«Commemorare nel Giorno del Ricordo senza alcuna reticenza, con compassione e rispetto, il dramma vissuto dalle persone innocenti coinvolte nella vicenda delle foibe, non ci deve impedire di rompere l’assordante silenzio verso la più complessa vicenda del confine orientale. A distanza di molti anni dall’approvazione della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo, prevale una memoria vera e drammatica, ma che è parte di una memoria molto più grande, volutamente e colpevolmente rimossa. Occorre ricordare in via principale l’aggressione dell’Italia fascista nei confronti della Jugoslavia, stigmatizzare i silenzi verso gli omicidi, gli incendi e le violenze del “fascismo di confine” in Venezia Giulia dal 1920 in poi e stigmatizzare altresì i crimini nella Zona d’operazioni del litorale adriatico occupata dai nazisti all’indomani dell’8 settembre, con la piena collaborazione dei fascisti italiani, complici o responsabili di innumerevoli delitti».
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Prosegue Deambrogio: «Occorre per esempio eliminare l’idea della “pulizia etnica” a danno degli italiani e inquadrare quelle vicende all’interno di una equilibrata ricostruzione storica, che pure esiste, ma viene esclusa per motivazioni puramente politiche. Compito delle istituzioni è assecondare e promuovere una discussione in grado di rispettare la verità storica per come emerge dal dibattito scientifico, immettendo questo contributo all’interno del più generale confronto democratico che deve contraddistinguere una Repubblica. Il Comune di Casale intende celebrare il Giorno del Ricordo attraverso il ruolo centrale del “Comitato 10 febbraio”, assegnandogli un posto di grande rilievo pubblico. Si tratta di una associazione che ha negato quella complessità, bollando come negazionista chi invece ha tentato di restituirla per intero. Io penso invece che occorra storicizzare i fatti, distinguerli da operazioni di riduzione della complessità e da un utilizzo politico degli stessi. Io credo che sia venuto il momento in cui per la comunità casalese e per le sue rappresentanze elettive debba darsi la possibilità di vivere il giorno del ricordo con modalità diverse, riflettendo sul passato senza strumentalizzazioni».