«Il quadro è buono: pressione ospedaliera in costante discesa»
Le consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Nessuna nuova, buona nuova. Sostanzialmente stabile, e quindi caratterizzato da indicazioni incoraggianti, il quadro relativo alla pandemia. Con considerazioni che vanno estese sia a livello regionale che a livello provinciale, anche se in questo momento il Piemonte va leggermente meglio dell’Alessandrino.
È quanto emerge dalla consueta analisi di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «prosegue la discesa dei contagi, pur a un ritmo che pare rallentare leggermente. Ottime notizie, invece, sul fronte dei cosiddetti ‘casi gravi’, dal momento che scendono sensibilmente i tassi di occupazione in terapia intensiva e nei reparti ordinari, con conseguente allentamento della pressione ospedaliera. E anche i decessi rallentano».
Nella classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, al primo posto c’è l’Italia (792 e decremento percentuale del 31%), poi il Piemonte (635 e meno 40%), Alessandria (601 e meno 33%), mentre la Lombardia chiude a 509, con un decremento del 40%. La migliore provincia del Piemonte è Cuneo, 451, la peggiore rimane Biella, 749..
«Per quanto riguarda i numeri assoluti – precisa il professore – il Piemonte scende da 45064 a 27133 nuovi casi, quasi 18mila in meno rispetto a martedì scorso e 3876 in media al giorno. Il traino è sempre Torino, seguono Cuneo, Alessandria e Novara, con percentuali invariate e quindi rispettivamente al 57,5%, 10%, 9% e 6%».
Nuovo record per quanto riguarda gli asintomatici, che salgono addirittura all’86%, mentre sono in leggero calo (5,5%) i sintomatici extraprotocollo.
«E prosegue – aggiunge il docente – la sensibile diminuzione dell’indice di positività, che oggi è pari al 7,7%, contro il 9,3% dell’aggiornamento precedente». Molto bene, si diceva, gli ospedali, perché le terapie intensive scendono di ben 23 unità (da 97 a 74) e i ricoveri ordinari di 319 (da 1963 a 1644). «Siamo ampiamente sotto le soglie critiche, perché per quanto riguarda le rianimazioni il tasso di occupazione è dell’11,8% contro il 15,4% di sette giorni fa, mentre per i posti in area medica siamo al 24,2% contro il 28,9%. Mi domando perché il Piemonte sia ancora in zona arancione, nonostante tutti i parametri siano ampiamente da giallo».
Migliora anche la situazione relativa ai decessi, che scendono da 132 a 116 (18 nell’Alessandrino, erano 27 martedì scorso): il tasso di letalità si conferma basso, allo 0,15%.
Infine il focus sulla nostra provincia, con i contagi settimanali che erano 3652 e che ora invece sono 2460, quindi 1192 in meno e 351 in media al giorno. Frenano i guariti, 4181, ma con meno contagi e fisiologico, mentre i nuovi positivi decrescono di 1739 unità. «Il totale, al momento – conclude Bianchi – recita 4347, un numero che corrisponde all’1,1% della popolazione. Alessandria città si sta comportando meglio rispetto ai centri zona, ma la situazione è nel complesso buona sull’intero territorio. Prospettive? Incoraggianti, anche se scendiamo a un ritmo leggermente più basso e i tempi si allungano un pochino, in ogni caso serve sempre molta prudenza, anche alla luce dell’allentamento di molte restrizioni».