«Contagi sempre in calo. E si svuotano gli ospedali»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Le notizie sono ancora buone, sia per quanto riguarda il Piemonte, sia in riferimento all’Alessandrino. Rispetto all’aggiornamento precedente si registra un aumento dei decessi, ma potrebbe trattarsi di un episodio isolato, come peraltro già avvenute altre volte nelle varie fasi pandemiche. E se continuassimo su questo ritmo, tutte le curve potrebbero appiattirsi notevolmente entro la fine del mese di marzo.
È questa la tendenza generale delineata da Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «il quadro si conferma stabile e quindi caratterizzato da indicazioni incoraggianti. Forse i contagi scendono a una velocità leggermente inferiore, ma bisognerà verificare, mentre sono davvero eccellenti le notizie che arrivano dagli ospedali. La pressione si sta infatti allentando sempre di più».
Per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, in testa alla classifica rimane l’Italia – 673 e riduzione percentuale del 30% – segue il Piemonte, con 507 e un calo del 38%, mentre Alessandria è terza, a 487 e un decremento del 34%. Completa il quadro la Lombardia, 408 e meno 36%.
In materia di numeri assoluti, il Piemonte scende da 35025 a 21663 contagi settimanali, quindi 13362 in meno rispetto a settimana scorsa, e 3095 di media al giorno.
«Il traino è rappresentato da Torino – aggiunge Bianchi – con il capoluogo regionale che incide fino al 58%, mentre le altre percentuali sono di fatto invariate: Cuneo resta al 10%, Alessandria al 9% e Novara al 6%. Ovviamente tutte le realtà del territorio, pur con qualche differenza e oscillazione, si stanno comportando bene».
Negli ultimi due giorni, nel bollettino fornito dall’Unità di Crisi, è stato omesso il dato relativo agli asintomatici, «ma presumibilmente siamo intorno all’85%, come a inizio settimana, mentre è significativa la costante riduzione del tasso di positività. Venerdì scorso, già nel contesto di una decrescita, eravamo all’8,3%, oggi arriviamo addirittura al 6,9%».
I parametri più importanti di questa analisi sono riferiti – come anticipato in apertura – alla pressione ospedaliera. Il professore, infatti, spiega che «è veramente notevolissimo il calo dei posti occupati in rianimazione, che nel giro di sette giorni si sono quasi dimezzati, passando da 99 a 56 e con un tasso di occupazione sceso all’8,9% dal 15,8%. Bene anche i ricoveri ordinari, che erano 1794 e che sono 1414, 380 in meno, con indice di saturazione al 20,8% contro il precedente 26,4%. Se contano ancora i colori, sono numeri da zona bianca. In crescita, invece, i decessi, da 123 a 125, 24 dei quali nell’Alessandrino».
Chiusura consueta dedicata alla situazione in provincia, dove i contagi scendono da 3015 a 1993, quindi 1022 in meno rispetto a venerdì scorso.
«La media è 285 casi al giorno – osserva Bianchi – e per ritrovare un dato simile dobbiamo tornare indietro fino a Natale, quando Omicron iniziava a dilagare. I guariti sono 3354 e il bilancio conclusivo vede scendere i nuovi positivi di 1385 unità».
Il totale recita ora 3917 (non scendevamo sotto 4mila da tantissimo tempo), un numero che corrisponde all’1% dell’intera popolazione provinciale.