Eternit: appello bis, chiesta conferma condanna Schmidheiny
Si tratta del decesso ("colposo") di due persone a Cavagnolo. A Novara si procede per omicidio doloso per i fatti di Casale
TORINO – Il caso Eternit torna al Palazzo di Giustizia di Torino.
Si è aperto stamani il processo d’appello relativo a uno dei filoni originati dalla cosiddetta inchiesta bis sui decessi provocati in varie località italiane dall’amianto lavorato dalle filiali della multinazionale. In questo caso si tratta del decesso di due persone a Cavagnolo (Torino).
Il procuratore generale Carlo Maria Pellicano – scrive l’Ansa – ha chiesto la conferma della condanna a 4 anni di carcere dell’imputato, il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, inflitta in primo grado dal tribunale nel 2019.
Nel procedimento in corso nel capoluogo piemontese l’elvetico è chiamato a rispondere (per la decisione presa da un gup al termine dell’udienza preliminare) di omicidio colposo.
A Novara si sta celebrando in questi mesi un processo dove invece l’accusa è di omicidio con dolo per i decessi avvenuti a Casale Monferrato