CasaPound Italia: anche a Casale la protesta contro il caro carburanti
Nella notte sacche il blitz all'Eni verso Villanova
CASALE – Anche a Casale, al distributore Eni lungo la ex Ss 31, blitz notturno dei militanti della realtà di estrema destra CasaPound Italia. Sono stati appesi, come in diverse città italiane, sacchetti pieni di sangue finto e uno striscione per protestare contro il caro benzina.
Spiegano da CasaPound in una nota: «Distributori di benzina sigillati e sacche di sangue, il messaggio chiaro e diretto: “caro benzina, così uccidete l’Italia”. Ci sembra assurdo che non ci sia stato ancora nessun intervento governativo per calmierare il prezzo del carburante. Ci viene da pensare che il silenzio del Governo sia voluto e che non ci sia alcun interesse nel salvaguardare cittadini ed imprese. L’aumento della benzina colpisce ogni settore produttivo, senza nessuna eccezione, e contribuisce all’aumento incontrollato dell’inflazione. Già stiamo assistendo a un razionamento di beni di prima necessità nei supermercati a causa del blocco dei trasporti ed è di questi giorni la notizia dei pescherecci fermi proprio perché impossibilitati a sostenere il costo del gasolio. I colpevoli di tutto ciò sono le grandi aziende petrolifere e l’incapacità del governo, non certo i lavoratori delle pompe di benzina che rischiano anch’essi di essere delle vittime. La situazione è intollerabile: si sta arrivando al punto di dover lavorare per poter pagare la benzina per recarsi al lavoro e la contrazione dei consumi è l’effetto più immediato. Le soluzioni ci sono: abbassamento iva dal 22% al 4% e taglio delle accise. Se non vogliamo veder crollare definitivamente la nostra economia, con una crisi sociale non gestibile, si attuino subito queste due misure. In caso contrario, sarà evidente a tutti che questo Governo è complice nel voler far fallire il paese».