Crisi ucraina: in Valfrè un centro di prima accoglienza
Richiesta del Comune per sistemare 50 letti e provvedere a tamponi e vaccini per i profughi
Cirio: “Aiuti economici ha chi ha dato ospitalità”
Emergenza profughi ucraini in Piemonte: il punto è stato fatto ieri nel corso della riunione del Coordinamento regionale per l’emergenza profughi, di cui fanno parte il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il console onorario dell’Ucraina a Torino Dario Arrigotti, l’assessore alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini Marco Gabusi e l’assessore ai Bambini Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare.
In particolare, oltre 1.610 rifugiati sono ospitati in provincia di Novara, circa 590 nel Verbano Cusio Ossola, 520 nel Cuneese, circa 400 a Torino e nell’area metropolitana, quasi 390 nel Vercellese, 150 in provincia di Biella, 150 nell’Alessandrino e oltre 70 in provincia di Asti. Quasi 300 sono accolti nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, gli altri attraverso la rete spontanea di solidarietà attivata dai propri familiari, conoscenti e dalle realtà associative locali.
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“Questi dati sono importanti – sottolinea Cirio – per poter garantire da parte dei Comuni, dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato tutte le azioni di supporto sia verso i rifugiati che verso le persone e diverse realtà che li stanno ospitando, anche per fare in modo che un domani, cosa a cui stiamo lavorando come Regione con il Governo, possa essere riconosciuto un aiuto economico a chi si è fatto carico di questa ospitalità”.
Sono, infine, 130 i cittadini ucraini che hanno espresso la volontà di essere vaccinati contro il Covid attraverso il portale IlPiemonteTiVaccina.