«Ora i contagi sono stabili: a breve inizierà la discesa?»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo
Prudenza deve essere ancora la parola d’ordine, ma finalmente – dopo settimane caratterizzate da cattive notizie – le indicazioni sono positive. La curva dei contagi, infatti, tende a stabilizzarsi e questo significa che probabilmente è stato raggiunto il picco: a breve dovrebbe iniziare una fase di discesa, da confermare ovviamente con i fatti.
A completare il quadro una forte riduzione dei decessi, il tasso di occupazione delle terapie intensive che raggiunge i minimi storici, mentre i ricoveri ordinari sono in leggere aumento.
È quanto emerge dalle consuete valutazioni di Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «le indicazioni emerse nell’ultimo aggiornamento hanno trovato conferma e siamo di fatto vicini a un ‘plateau’. Certo, ci sono ancora differenze piuttosto evidenti a livello di regioni, se prendiamo in considerazione l’Italia, e in fatto di province se restringiamo l’analisi al Piemonte, ma la situazione è oggettivamente in rapido e deciso miglioramento».
Nella classifica relativa all’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, l’Italia è al primo posto (833, ma aumento percentuale solo del 3%), segue Alessandria con 651 e 0%, chiudono il gruppo la Lombardia – 567, più 9% – e il Piemonte, che fa 432 e sale dell’1%.
Per quanto riguarda invece i numeri assoluti, Bianchi osserva che «il Piemonte passa da 18237 a 18448 contagi settimanali, quindi l’aumento è molto contenuto, di sole 211 unità. I casi medi al giorno sono 2635 e ben cinque province su otto evidenziano un saldo negativo. Il traino è rappresentato come sempre da Torino, che incide per il 51%, Alessandria scende dal 15% al 14%, mentre Cuneo e Novara sono di fatto stabili».
Il tasso di positività aumenta dall’8,7% all’8,9%, ma anche in questo caso assistiamo a una stabilizzazione, dagli ospedali invece continuano ad arrivare buone notizie, pur con qualche distinguo.
«I ricoveri ordinari crescono di poco, da 573 a 610, con indice di saturazione che passa dall’8,4% al 9%, mentre le terapie intensive proseguono nella propria discesa. Oggi siamo a 20 contro i 23 di martedì scorso, e il tasso di occupazione raggiunge il minimo storico del 3,2%. Sette giorni fa eravamo al 3,7%, altro dato basso, ma che certifica ulteriormente una situazione in costante miglioramento».
E, va aggiunto, diminuiscono in maniera sensibile i decessi, che erano 34 e diventano 19, quindi 15 in meno, con tasso di letalità allo 0,1%. Anche in questo caso siamo ai minimi dall’inizio della pandemia.
Conclusione, come sempre, dedicata ai numeri della provincia, con le cifre che indicano un clamoroso ‘pareggio’. «I nuovi casi settimanali sono 2665, esattamente come settimana scorsa. È un’anomalia, che però può capitare, per quanto di rado. La media dei contagi giornalieri è invece 381, ma tre giorni fa eravamo a 398. Va infatti sottolineato che il bilancio settimanale mostra perfetto equilibrio, ma l’andamento delle ultime 72 ore indica già una discesa, che speriamo di poter confermare già a partire da venerdì». Tanti i guariti, 2377, mentre i decessi erano cinque e diventano sei, con i nuovi positivi che aumentano di 282 unità. Il totale ora recita 4574, un dato corrispondente sempre all’1,1% della popolazione.