La rassegna ‘Storie alessandrine’ : al C’era Una Volta la presentazione del libro ‘Da qui all’Eternit’ di Giorgio Bona
Un tema toccante quello dell'amianto, drammatico, che ha scritto una pagina nera di questo territorio: il racconto al museo
ALESSANDRIA – Domani 6 aprile, a partire dalle 17.45, presso il Museo Etnografico C’era una Volta si terrà la presentazione del libro Da qui all’Eternit (Scritturapura Casa Editrice), di Giorgio Bona, con la partecipazione di Danilo Arona e i moderatori Albino Neri e Mauro Remotti.
L’evento è legato alla rassegna ‘Storie alessandrine: un libro tante vite’, un ciclo di appuntamenti letterari promosso da Amici del Museo Etnografico Gambarina, Alessandria in Pista, Circolo culturale Marchesi del Monferrato, Circolo provinciale della Stampa, Movimento Cristiano Lavoratori di Alessandria, Società Alessandrina di Italianistica e Spazioidea.
Nel pomeriggio di domani, attraverso il libro di Bona, verrà affrontato e raccontato il complesso e drammatico tema dell’amianto, a Casale Monferrato. Dal grande stabilimento Eternit che prometteva lavoro, prosperità e un materiale indistruttibile, sino al lento e costante annichilimento dei lavoratori e delle loro famiglie che, respiro dopo respiro, hanno patito e pagato a caro prezzo l’inganno di quella polvere.
Un disastro umano e ambientale, che racconta una pagina nera di questo territorio, che combatte ancora, fra tribunali e mura di casa, le conseguenze fisiche e psicologiche dell’Eternit.
“Un appuntamento da non perdere – anticipa Elena Garneri – Giorgio ha una grande dote nel raccontare fatti e vicende e questo libro racconta una storia importante”.
Un romanzo, tante vite
“Questo libro è nato da un reportage che ho svolto per una rivista e successivamente ne è nata una narrazione a tutti gli effetti – spiega Giorgio Bona, l’autore – La vicenda si accompagna a personaggi realmente esistiti, che sono diventati ispirazione per il romanzo stesso”.
Da qui all’Eternit vede al centro della storia due protagonisti che percorrono percorsi paralleli: “Da una parte viene narrata la chiusura della fabbrica a Casale Monferrato, nel 1986, evento che comportò la perdita di numerosissimi posti di lavoro e il conseguente impoverimento di tante famiglie – chiarisce Giorgio – Il sindaco si accorge per primo che tocca prendere una decisione dolorosa ma necessaria, anche perché in molti cominciavano ad ammalarsi. Parallelamente c’è Piergiorgio, un maratoneta, un atleta che è già un promessa e che pur non avendo mai lavorato all’interno della fabbrica ne conoscerà i drammatici effetti, come è successo a molti nella realtà…”.
Un tema e una vicenda che non vanno dimenticati e che attraverso la scrittura fissano ancor più nella memoria e nella coscienza il sacrificio di tanti lavoratori ignari.