Zaffiro critico sulla vision di piazza Venezia: «Confrontiamoci»
Il segretario Pd contesta il dossier approvato in consiglio comunale e invita a un passo indietro
CASALE – Nell’ultima seduta del consiglio comunale, è stato approvato il dossier strategico redatto dalla giunta con l’archistar Alfonso Femia su piazza Venezia a Casale.
Non ancora un progetto, ma una visione modificabile che vuole rivoluzionare l’area, con parcheggi, postazioni per la ricarica delle auto elettriche, un edificio di tre piani con palestra di pattinaggio, spazi per la motonautica e campi da padel che funga da contenitore, una promenade sospesa e aree verdi che si compenetrino nella città anche attraverso lo spostamento della strada. Il piano, hanno spiegato gli assessori Vito De Luca ed Emanuele Capra, si farà anche senza i fondi del Pnrr, con risorse proprie dell’ente. Un’opera definita faraonica dalle minoranze (costo previsto di circa 4 milioni) che hanno votato contrariamente.
Torna sul tema il Pd, con l’intervento del segretario cittadino Johnny Zaffiro: «La nostra Piazza Venezia non trova pace. Da anni in attesa di essere riqualificata e pienamente inserita nel tessuto urbano, diventerà invece la sede di una grande stazione di ricarica e, in subordine, un’area un po’ verde, un po’ turistica, un po’ di sosta. Questo lo abbiamo appreso dai giornali, perché la richiesta di confronto, corredata di idee vere, non è mai stata presa in considerazione dall’amministrazione.
E veniamo quindi al progetto presentato nelle scorse settimane. Esso è stato commissionato ad uno studio che nulla a che fare con il nostro territorio e non risponde alle effettive esigenze della nostra piazza Venezia a Casale Monferrato. È il progetto di ‘una piazza’, collocata qui come altrove. Questo il primo errore: forse professionisti locali o maggiormente consapevoli della realtà casalese avrebbero potuto centrare l’obiettivo della contestualizzazione.
In secondo luogo, i costi. Altissimi, senza dubbio, questo è già stato contestato, perché saltano all’occhio. Questo è un altro errore da correggere: il beneficio pubblico della piazza così strutturata non è giustificato dall’impiego di tali risorse comunali. Ma è il terzo, l’errore più serio: non è possibile stravolgere uno spazio come piazza Venezia senza sapere o farci sapere in che modo evolverà l’urbanistica e in che modo tutto ciò sosterrà l’economia e il turismo a Casale Monferrato».
Da queste considerazioni critiche, l’appello al confronto: «Per me, l’ho e lo abbiamo detto sempre, piazza Venezia è il collegamento ideale per il territorio tutto, per il Monferrato. È la strategica porta d’ingresso e di uscita a Casale, con una funzione intermodale necessaria, punto di distribuzione della mobilità leggera, collegato con la stazione ferroviaria e con la via del cicloturismo VenTo. È un’area dinamica che premia via Lanza e San Domenico, in crisi profonda. È lo snodo viabilistico per le scuole. È insomma una piazza da vivere perché funzionale alla vitalità urbana e allo sviluppo economico e, di riflesso, demografico di Casale e del Monferrato.
Una piazza con caratteristiche così importanti è ancora realizzabile, non è tardi, se l’amministrazione non ha omesso informazioni e se si rende disponibile a rivedere il piano attuale. Rinnovo quindi la proposta a confrontarsi: da domani possiamo ancora salvare piazza Venezia e darci una grande possibilità nell’interesse della comunità e non di un calcolo elettorale, auspicando che quello che è attualmente un mero atto di indirizzo possa intercettare nella fase progettuale le reali esigenze della città in un piano economico sostenibile».