Deambrogio sull’amianto: «Rimangono nodi irrisolti». E sul sindaco…
Parole del segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista
CASALE – Nella settimana della Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, interviene il monferrino Alberto Deambrogio, segretario regionale del Partito della Rifondazione Comunista.
«Ci sono due obiettivi fondamentali da perseguire. Il primo richiede di sostenere gli ex esposti dal lato sanitario e dal lato economico. La sorveglianza sanitaria degli ex esposti e la loro cura è stata attuata sporadicamente, non in tutte le regioni e con difficoltà. Vi è poi il problema del sostegno economico, che va oltre il fatto monetario. Ancora una volta esso implica il riconoscimento e la ricerca del perché dell’esposizione con il coinvolgimento dei famigliari e delle istituzioni; queste ultime sono il vero nodo critico, sono spesso assenti e se qualche volta partecipano a iniziative sul tema, come è stato nel caso del convegno indetto dall’Istituto Superiore di Sanità del 24 marzo scorso, non danno seguito a decisioni precise con tempi certi di attuazione degli eventuali impegni conseguenti».
«A mio avviso – ha continuato Deambrogio – rimangono molti nodi irrisolti. Tra questi vorrei segnalare la necessità che tutte le regioni attuino la sorveglianza sanitaria degli ex esposti e che applichino le migliori cure per chi è stato o viene colpito da malattie asbesto correlate. Che vi sia un riconoscimento giuridico, meglio se in Costituzione, delle vittime in quanto tali e che i processi in corso, specie quelli penali, riconoscano in tempi brevi i fatti: l’amianto è nocivo, si sa da decenni, chi lo ha impiegato o lo ha fatto impiegare ne deve portare la responsabilità. I risarcimenti monetari devono essere congrui e riguardare anche gli eredi delle vittime».
«I tempi di smaltimento dell’amianto – ha continuato ancora Deambrogio – devono essere drasticamente abbreviati al fine di effettuare le bonifiche attraverso un Piano Nazionale di Bonifica e Smaltimento dell’amianto con i dovuti finanziamenti, compresi quelli del Pnrr. Anche la prevenzione, la cura e la riabilitazione degli ex esposti va finanziata con la formulazione di un apposito piano nazionale».
«Da Riboldi irresponsabilità politica»
«Se guardiamo al Piemonte – ha concluso Deambrogio – non possiamo non essere molto preoccupati: la legge 30 del 2008, una legge importante e per molti versi all’avanguardia in tema di amianto, è oggi lettera morta; non si è neanche in grado di assicurare una vera sorveglianza sanitaria. Nel 2014 con un lavoro unitario di Cgil-Cisl-Uil e Università di Torino si garantì una piattaforma di azione in grado di essere capofila a livello nazionale. Oggi tutto langue anche per precise inerzie e responsabilità politiche. Il sindaco di Casale Monferrato non convoca il Comitato Strategico, organo previsto dalla legge regionale in vigore, dal luglio del 2021. È un atteggiamento che testimonia di una irresponsabilità politica e che va stigmatizzato proprio perché rivela la nullità delle retoriche pubbliche a fronte della sciatteria istituzionale».