Villa del Foro: meglio di un analgesico
Sapete dove si trova Villa del Foro? A pochi chilometri da Alessandria, in direzione Oviglio, si trova questa singolare frazione. Siamo sulla riva destra del Tanaro, nei pressi della confluenza tra il Tanaro e il torrente Belbo. Di questo insediamento si ha notizia fin dai tempi antichi. Il nome romano di Forum Fulvii, risalente agli anni 123 a.c., segue ad un insediamento di epoca preistorica e protostorica. Fu il console romano Fulvio Flacco, impegnato in una campagna militare contro una tribù ligure stanziata tra Ventimiglia e Marsiglia conosciuta come Salluvi a riorganizzare, dopo la vittoria della guerra, il territorio limitrofo istituendo una strada consolare (conosciuta come via Fulvia) e fondando diversi centri lungo il suo percorso (tra cui Villa del Foro – Forum Fulvii).
Ma prima dell’avvento dei romani, il sito fu abitato sin dall’epoca preistorica. Lo testimoniano i ritrovamenti nell’area archeologica, aperta al pubblico con percorso guidato strutturato da pannelli, ma da anni chiusa e in stato di degrado. E qui la mia prima considerazione: abbiamo ricchezze che potrebbero diventare occasione di turismo. Ora, se voi andate in Francia e trovate una frazione come Villa del Foro ci sarebbe una comunità che lavora sul turismo di questo luogo. Ci sarebbero archeologi che curerebbero il sito, turisti accolti da indicazioni che ti portano sui ritrovamenti, un museo e una comunità che creerebbe un indotto su queste situazioni. Qui invece degrado. Parliamo di PRNN, di rinascita 4.0 ma non siamo capaci di tenerci quello che abbiamo (che è già tanto) e farlo funzionare. Basterebbe quello per far ripartire un’economia. Ma non è solo questo: prospiciente all’area archeologica si trova l’Eremo di San Baudolino. Questo Santo, vissuto in quest’area da eremita era dotato del dono dei miracoli e della profezia.
Si narra che il nipote di Liutprando fu colpito erroneamente in una battitura di caccia. Lo zio mandò un messo dall’eremita affinché prestasse le sue cure. Mentre il messo raggiunse Villa del Foro per allertare San Baudolino, questi disse al messo che Anfuso (nipote di Liutprando) era già spirato e che lui non poteva fare nulla. La leggenda di San Baudolino è legata alla fondazione della città di Alessandria e ad un altro ordine religioso: quello degli Umiliati che costruirono una chiesa per raccogliere le spoglie del Santo. In Alessandria gli Umiliati lasciano traccia di loro presso il Tinaio, un antico opificio per la lavorazione della lana. Un gioiello di rara bellezza al numero 13 di Via Lumelli. Ma voi ora mi direte, cosa c’entra tutto questo con l’analgesico? In effetti tutto quanto vi ho raccontato in queste poche righe potrebbe farvi venire il malditesta perché sono tutte ricchezze sotto i nostri piedi che calpestiamo continuamente e non ci dedichiamo a portarle a conoscenza di terzi.
Oltretutto perdiamo delle grandi opportunità economiche, sia di rivalorizzazione del territorio che di sfruttamento dello stesso. Quindi dovreste necessitare di un analgesico. Ma Villa del Foro, a discapito di coloro che con superficialità passano per la strada in direzione Oviglio, è stata recensita anche in una pubblicazione dal titolo “Guida all’Italia misteriosa. Itinerari italiani alla scoperta dell’inesplicabile”. Parliamo di una pubblicazione che raccoglie i luoghi misteriosi d’Italia, altro che pizza e fichi e non so quanti di voi che ora mi leggono lo sanno. L’articolo di questo libro porta il titolo del mio blog: ‘Villa del Foro Meglio di un analgesico’ e narra della chiesa di Santa Varena a Villa del Foro che sorge sul luogo di un tempio pagano.
“A metà paese svetta il campanile di una chiesa che porta dipinte in facciata le immagini di San Baudolino e Santa Varena. Nella facciata della chiesa c’è una larga pietra grigia, un blocco di gneiss granitico forse resto di un altare pagano, su cui fu eretta la chiesa. Sònta Varen-na, fam passè el ma ‘d schen-na: chi soffre di mal di schiena pronunci la frase appoggiandosi alla pietra e guarirà. Varena giunse in Piemonte dall’Egitto nel IV secolo come vivandiera della legione tebea. Fece tappa a Villa del Foro e qui, sostenuta dalla fede, prese il macigno da un altare fuori città e lo portò da sola al centro del villaggio, ordinando che su di esso si costruisse una chiesa.” (edizioni DeAgostini).
Oggi purtroppo il contatto viene reso difficile da una barra metallica fissata davanti ad esso, magari posto per evitarne la consuzione, ma questo è quello che in poche righe vi ho potuto raccontare di una frazione di Alessandria denominata Villa del Foro. Rendetevi conto di cosa avete vicino casa, conoscete queste bellezze, tramandatale ai vostri figli perché fanno parte di un bagaglio culturale che sparirà. Solo pochi visionari colpiti sulla strada della conoscenza, di cui io ne faccio parte, scrivono queste cose per i posteri e per le amministrazioni affinché si valorizzino queste ricchezze e si crei lavoro. Mi hanno sempre detto che il turismo genera il 15% del PIL italiano. Ovviamente non per merito di questi piccoli borghi sconosciuti anche agli alessandrini. Mi domando cosa sarebbe quella cifra se ognuno di noi iniziasse a dedicarsi ad avere cura di quanto abbiamo.
Un ultimo spunto di riflessione (per farvi capire che dovete porre attenzione anche alle informazioni che vi propinano): se il turismo che genera il 15% del PIL nazionale è in crisi a seguito della pandemia, come possiamo avere un risultato positivo del 6% se un comparto che ne genera 15 è in crisi? Due considerazioni: se ci fosse anche il turismo attivo saremmo ad un PIL a due cifre oppure semplicemente il 6% è un dato che non corrisponde alle situazioni che ci raccontano. Nel mio piccolo non mi rimane che farvi conoscere e farvi meditare su tutte queste opportunità mancate.