Caos nidi: arriverà presto il 90% dello stipendio di aprile
Sarà il Comune di Casale a pagare in via sostitutiva al posto di Eurotrend
Anche Fabio Lavagno (Pd) rimprovera al Comune di non aver fatto abbastanza
CASALE – La vertenza nidi, a seguito del pagamento da parte del Comune del 90% delle retribuzioni di aprile alle 29 lavoratrici delle tre strutture di Casale, è ancora lontana dall’essere risolta.
Se per quanto riguarda la continuità di erogazione del servizio – garantito anche grazie al senso del dovere delle lavoratrici – alla Eurotrend in crisi è subentrata (fino al termine di settembre, dal 1° ottobre subentrerà la vincitrice della gara che il Comune sta predisponendo) la Progetto A, che da luglio inizierà a pagare le mensilità di giugno (la somma viene versata intorno al 20 del mese successivo), le lavoratrici non sanno quando riceveranno lo stipendio di maggio, le ferie e i permessi nonché i tfr non corrisposti dalla precedente cooperativa.
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Sarà il Comune di Casale a pagare in via sostitutiva al posto di Eurotrend
In questo scenario, mentre da Palazzo San Giorgio si esprime soddisfazione per quanto fatto fino ad ora, così non è dal fronte sindacale, che rimprovera agli uffici del Comune di non aver fatto abbastanza.
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A questo proposito interviene il consigliere del Pd Fabio Lavagno, che da diversi mesi ha dedicato interventi alla situazione dei nidi.
«Dopo l’accordo per il pagamento del 90% delle retribuzioni di aprile l’amministrazione parlava di ‘nuovo traguardo raggiunto’ raggiungendo picchi di eroica epicità nella narrazione sui social. Ora vorremmo dare senso alle parole e, magari, stare con i piedi per terra. È davvero un successo pagare parte degli stipendi delle lavoratrici che aspettavano da più di un mese? Oppure si tratta più di un atto etico, esattamente come prevede la normativa, al termine di una vicenda il cui esito era ampiamente annunciato? Con questo andazzo ci propineranno per mirabolante vittoria anche la gara per l’affidamento del servizio dopo che la stessa è stata ritirata per errori nel mese marzo – attacca il dem – Ci vorrebbe un po’ di rispetto perché stiamo parlando della vita di lavoratrici che, con diligenza, nonostante la difficile situazione, hanno continuato e continuano a garantire un servizio fondamentale e delicatissimo».
Così come i sindacati, anche Lavagno si chiede perchè non si sia fatto di più: «In base a questo rispetto ci chiediamo perché non si sia trovato il modo di impegnare l’intera cifra della fattura Eurotrend per il mese di aprile a favore delle lavoratrici (tredicesime non corrisposte, TFR, ferie) invece di tenere in cassa una cifra superiore ai 20mila euro. Allo stesso tempo ci chiediamo cosa sarà delle mensilità del mese di maggio e quando verrà erogata, visto che non si è provveduto ad un acconto impegnando i 20mila euro citati e che la liquidazione di queste cifre è vincolata al soddisfacimento di requisiti che potrebbero non essere garantiti. La maggior parte delle lavoratrici lamentano inoltre una certa delusione dal momento che le cifre che hanno percepito (il “nuovo traguardo”) sono ben al di sotto delle loro aspettative e questo, probabilmente perché, in assenza di buste paga, si è scelto di affidarsi unicamente ad una comunicazione di Eurotrend».
Non solo dichiarazioni, ma anche un’interrogazione consiliare presentata proprio oggi: «Con la speranza che sia l’ultima volta che se ne parla e che l’Amministrazione metta tutta l’attenzione necessaria perché gli asili nido possano garantire l’eccellente servizio sinora svolto e questo possa avvenire con serenità per il futuro».