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    Andrea Boscaro  
    23 Giugno 2022
    ore
    15:28 Logo Newsguard
    Meme

    Le app, anche per la nostra città

    C’è lo Spaghettometro, un cerchio che, appoggiando la pasta sullo schermo del cellulare, si allarga o si restringe per aiutarci nella scelta delle dosi da buttare in pentola a seconda degli invitati a cena. Ci sono le app per camminare e quelle per correre e, quando si vuole fare una sosta mentre si percorrono le nostre colline, c’è Google Lens per inquadrare un albero e sapere velocemente se si tratti di una quercia o di un leccio.

    Ci sono le app per dimagrire e le app per mangiare, le app che ci svegliano e quelle che ci ascoltano mentre dormiamo così da comprendere se riposiamo in modo tranquillo o agitato. Ci sono le app per viaggiare dall’altra parte del mondo e quelle che aiutano a scoprire i dintorni della nostra città, le app per chattare e le app che controllano l’uso del nostro smartphone per invitarci, dopo un certo tempo, a spegnerlo.

    E poi ci sono le app civiche, quelle pensate per vivere al meglio gli spazi urbani. Come Ferrara Mobile, la app della città emiliana utile a verificare, ad esempio, la disponibilità di parcheggi in tempo reale, la collocazione dei varchi della ztl, la viabilità e la collocazione dei cantieri. A Torino invece il Comune ha sviluppato MiRifiuto per educare alla raccolta differenziata mentre a Bologna la Provincia ha pensato a “Fuori Bologna” e, per rimanere da quelle parti, iScoprirete è la app della Romagna e di San Marino per l’uso integrato delle biblioteche del territorio.

    Le app non sono solo comode per chi le usa, ma favoriscono l’organizzazione e la collaborazione delle competenze di chi le progetta e le anima e chissà se, fra le novità che le nuove amministrazioni comunali hanno in serbo, non ci sia anche una app per vivere le nostre comunità al meglio.

    La diffusione dello SPID e della app IO, promossi per accedere ai contributi messi a disposizione durante i mesi della pandemia e sempre più necessari per diverse tipologie di cittadini e professionisti, rappresentano non solo un’occasione per avvicinare le persone a una cittadinanza digitale tangibile ed efficiente, ma sono anche uno strumento che accelera la trasformazione della Pubblica Amministrazione e la incentiva a migliorare i propri processi interni di condivisione delle informazioni e di erogazione dei servizi alle persone, alle organizzazioni ed alle aziende.

    Molte città d’Italia hanno già fatto leva sulla diffusione degli smartphone e sull’identificazione univoca dei cittadini consentita da SPID per lanciare esempi di app virtuose come:

    • iMiBAC Cinema ROMA, rivolta a tutti gli appassionati di cinematografia per avere informazioni e conoscere curiosità legate alla storia, ai luoghi e ai protagonisti del cinema nella capitale;
    • ARGO Sentinel, la app per segnalare sversamenti di petrolio e idrocarburi in mare;
    • la app del Bioparco di Roma che risponde a domande come quanti siano gli animali presenti nella riserva, quanti neonati, quali piante facciano da sfondo all’habitat degli animali, ed ovviamente quali iniziative sono organizzate per viverlo appieno;
    • ScoprilaValtellina è la guida turistica interattiva da portare con sé in viaggio fra la natura e le bellezze della Valtellina.

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